Oltre cento persone hanno preso parte nella serata di oggi all’incontro pubblico, organizzato nella sala San Domenico di Dolcedo, da parte di diverse associazioni del territorio, in merito all’ipotesi di realizzazione di un parco eolico con oltre 32 pale tra i monti Moro e Guardiabella.
Gli organizzatori hanno illustrato il progetto spiegando anche le molte criticità dal punto di vista dell’impatto ambientale e idrogeologico. Presenti fra gli altri i consiglieri comunali imperiesi Sardi, Bracco, Bellotti e Bozzano e i sindaci di Dolcedo Giuseppe Rebuttato e di Prela’ Mattia Gandolfi.
Giuseppe Rebuttato sindaco di Dolcedo
Il problema è assolutamente sentito, d’altra parte non potrebbe non essere sentito, anche perché la questione delle pale eoliche ci è piombata addosso a noi sindaci e all’amministrazione esattamente come è piombata addosso ai cittadini, ossia come un fulmine a ciel sereno.
Tra l’altro, come diceva qualcuno, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca proprio nel mese di agosto. Quando già le scarse risorse che abbiamo come comuni uffici tecnici, non ci consentirebbero di reagire in maniera adeguata in qualsiasi periodo dell’anno, a maggior ragione ad agosto.
Le osservazioni devono essere chiuse entro il 29. Io non sono un tecnico e quindi non mi posso pronunciare sotto un profilo scientifico, ma in qualità di avvocato ho dato una occhiata alle norme ed effettivamente il termine di legge è di 30 giorni. Quindi entro il 29, chiunque abbia interesse, quindi cittadini, associazioni, possono presentare delle osservazioni. Le amministrazioni sono chiamate invece a fare qualcosa di più, ossia a esprimere un parere.
La valenza del parere si vedrà dopo. Sicuramente il parere depositato tempestivamente entro il termine del 29 sarà preso in considerazione, sarà esaminato. I pareri che perverranno dopo la scadenza del 29 non saranno presi in considerazione.
Quindi ci tengo a precisare che le amministrazioni, quella che mi riguarda direttamente, sia il Comune di Dolcedo, ma ci siamo un po’ mossi come sindaci e credo che anche gli altri sindaci siano sulla stessa lunghezza d’onda, esprimeranno un parere contrario.
Parere contrario che potrebbe sembrare, diciamo, un parere viziato da una pregiudizialità nei confronti dell’intervento in quanto tale, che peraltro si parla di pale eoliche, quindi di energia da fonti rinnovabili. Sostanzialmente è il futuro di cui tutti parliamo da diversi anni, si tratta di programmazioni energetiche che provengono peraltro non soltanto dallo Stato italiano ma provengono da indicazioni europee.
Il problema secondo me va affrontato sia in termini di sostanza, ossia l’effettivo impatto che ha questo tipo di intervento con 32 pale eoliche che sostanzialmente, a parte qualche breve tratto, coprono tutti i crinali da Guardiabella sino a ridosso dell’abitato di Cipressa.
È un problema che va affrontato sia dal punto di vista sostanziale, ma soprattutto quello che ha lasciato per pressi è il metodo. Il metodo nel senso che non c’è stata alcuna interlocuzione con le amministrazioni e con le comunità interessate.
Lei vuole rivolgersi anche in Regione, ci sono delle iniziative che voleva intraprendere?
No, questa iniziativa l’ho già intrapresa, ieri ho inviato una nota ufficiale al Consiglio regionale della Liguria, alla Giunta della Regione Liguria e per conoscenza all’assessore Marco Scajola, l’assessore e presidente facente funzioni Alessandro Piana, in cui a prescindere dalle valutazioni tecniche che effettuerà la Regione, in quanto ente interessato per il parere che dovrà formulare entro il 29, ho chiesto che il Consiglio regionale, così come prevede la legge, chieda al Ministero, che è l’amministrazione competente per la via in questione, l’inchiesta pubblica, quindi un approfondimento più aperto al confronto.
È una possibilità che è prevista dalla legge, però è di competenza del Consiglio regionale. Ritengo che nonostante il Consiglio della Regione Liguria sia in regime di prorogazio, si tratti di fatto di un atto indifferibile ed urgente che dal mio sommesso punto di vista può comunque essere oggetto di una delibera“.
Mattia Gandolfi, sindaco di Prelà
“Noi ci siamo trovati un po’ spiazzati perché diciamo che è un progetto mastodontico che ci è piovuto un po’ dal cielo. Anzi, diciamo che c’è piovuto dal ministero.
Diciamo che il ministero con delle procedure straordinarie ha, tra virgolette bypassato un po tutti gli enti di competenza, tra cui anche noi piccoli Comuni che di fatto siamo un po quelli che gestiamo e sappiamo un po le problematiche principali del nostro territorio.
La situazione non è tanto rosea. Stiamo cercando appunto di vedere se ci può essere un escamotage per lo meno non per bloccare ma per arrivare a una procedura di incontro per vedere di riprogrammare, di impostare la progettazione in una maniera più sostenibile per il nostro territorio, per il nostro ambiente.
Il presidente della Provincia Scajola ha detto che sono due anni che si facevano controlli sulle montagne per guardare la velocità del vento per questo progetto. Voi non sapevate nulla?
ma allora io da tecnico ti posso dire che sapevo dell’esistenza di alcuni anemometri inseriti nel corso degli anni assolutamente, ma da aver inserito degli anemometri e misurare la velocità del vento a trovarci ad avere un progetto praticamente esecutivo e cantierabile, di un impatto e di un’importanza, come ho detto, così mastodontica. Ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Quindi diciamo che nessuno è contrario all’energia rinnovabile e l’energia pulita, ma fatta in una determinata maniera che possa essere, come ho detto, sostenibile e inserita all’interno del nostro contesto abitativo”.