“Non vorremmo eccedere in autoreferenzialità, né replicare l’abusato “lo avevamo detto”, ma la Pronuncia della Corte dei Conti, che ha recentemente espresso “parere positivo con riserva” in merito ad una vicenda che ci sta molto a cuore: la gestione dell’acqua, bene essenziale, non può non riportarci a recenti riunioni di Consiglio Comunale che hanno visto approvare l’ingresso del Comune in Rivieracqua in qualità di azionista, proclamatamente in assenza di esborso diretto, ma con la conversione in azioni di soldi pubblici, ed in particolare, con la rinuncia ad un credito pregresso nei confronti del precedente gestore AMAT SPA per un importo complessivo di 5.500.000 euro”.
Questo il commento della consigliera comunale Loredana Modaffari del gruppo del Partito Democratico in merito al via libera con riserva da parte della Corte dei Contiall’acquisizione, da parte del Comune di Imperia, delle quote azionarie in Rivieracqua, società incaricata della gestione del servizio idrico.
Imperia: ingresso Comune in Rivieracqua, parere positivo con riserva della Corte dei Conti.
“In quella sede, ci era stato chiesto di votare una transazione scellerata, spacciata come unica ancora di salvezza per la Società Rivieracqua, quindi per tanti dipendenti; un accordo che, oltre a siglare una perdita di una cifra enorme per un Comune già esposto e, dunque, per dei Cittadini vessati da sanzioni e aumenti selvaggi di tariffe, ha, inoltre, di fatto sancito l’ingresso del socio privato in Rivieracqua per Il prossimo autunno. Il tutto, in assenza di alcun studio scientificamente valido.
Da tempo i movimenti parlavano dell‘ipotesi di coinvolgimento del privato, nonostante si negasse che ci fossero progetti già decisi in campo. Poi è arrivata l’idea della transazione salvifica da noi fortemente osteggiata per tutti i motivi che oggi leggiamo nel parere della Corte dei Conti che, in ossequio al suo limitato mandato consultivo, prende atto del baratto da parte del Comune del suo credito di 5.500.000 euro con la somma di 500.000 euro di capitale sociale in Rivieracqua, dando per buona l’ineluttabile scelta, ma ben esprime l’impossibilità di effettuare prognosi compiute sull’esito, non avendo il Comune di Imperia versato in atti la minima documentazione ( business plan , marketing analisys) che garantisca l’efficacia l’efficienza del servizio, che dovrebbe essere la priorità. Non sfugga, inoltre, come la Corte dei Conti chiuda la sua impietosa disanima adombrando che l’errore ancestrale sia dell’assemblea dei Sindaci dei Comuni, che di fatto ha scelto la via di un patto misto pubblico privato, soluzione tristemente cara a chi concentra nella sua persona troppe cariche, non facendo uso alcuno delle stesse per il bene dei Cittadini i cui diritti essenziali vengono regolarmente ignorati. E valga il vero!“.