Il Presidente della Provincia Claudio Scajola e i sindaci del territorio interessati al progetto del parco eolico “Imperia monti Moro e Guardiabella” hanno incontrato nel pomeriggio di oggi manager e progettisti della 3R Energia Srl che hanno presentato il progetto al ministero.
Presenti anche alcune decine di attivisti (circa 40) fuori dall’aula dei Comuni della Provincia di Imperia, rappresentanti del Comitato Civico di Base, che hanno manifestato con cartelli e striscioni il loro netto dissenso a un progetto che considerano dannoso per l’ambiente e le comunità montane. “Siamo la montagna che si difende”, “Eolico sì, ma rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive”, “No a uno scandalo ambientale dannoso alla fauna e ai volatili”. Queste alcune delle scritte sui cartelli esposti dagli attivisti.
All’incontro ha presenziato anche il patron della società Riccardo Ducoli che al termine della riunione ha spiegato: “Sono sempre soddisfatto. Ci sono sempre i problemi, li abbiamo sempre risolti nel rapporto con l’amministrazione. Ho parlato con il Ministero, il primo passaggio è quello e poi i territori”.
Siete venuti qui a fare dei controlli o delle verifiche? “Certamente”.
Gli amministratori sapevano o no che c’era questo progetto? “Lo hanno saputo dal Ministero”.
Con Scajola? “Tutto bene, andiamo avanti”.
Prosegue Ducoli: “Aspettiamo, abbiamo fatto la pratica al Ministero. Sul territorio i contatti li abbiamo attraverso il Ministero”.
Non eravate venuti prima qui? “No”.
Per quanto riguarda l’impatto del progetto? “Abbiamo la massima cura su questo, la massima attenzione. È uno degli aspetti fondamentali questo”.
Il Presidente della Provincia Claudio Scajola
Sottolinea Claudio Scajola: “Abbiamo fatto delle domande, abbiamo ascoltato la loro proposta, che poi nulla era di diverso da quella che era già nota; abbiamo evidenziato con diversi interventi quanto quante cose ci siano di incongruenze e poi quando abbiamo licenziato loro ci siamo fermati con i sindaci e abbiamo deciso che mercoledì mattina faremo un documento condiviso, comune, su tre pilastri, il primo che non riteniamo che il nostro territorio sia adatto ad ospitare impianti eolici; due, che pensiamo si possa riuscire ad individuare soluzioni per produrre più energia attraverso diverse forme di energie alternative; tre, che comunque evidenziamo come terzo punto su quel progetto presentato tutte in maniera precisa le incongruenze che ci sono e la non fattibilità di questo progetto; poi le Giunte delibereranno e invieremo i pareri, perché la legge è una legge molto rigida e sono pareri.
Il più era l’iniziativa che i pareri fossero identici condivisi da tutti, compreso l’ente Provincia, che poi deve fare una valutazione di carattere ambientale e credo rinforzi la nostra posizione”.
Questa società ha presentato progetti in tutta Italia, quasi uguali uno all’altro. “Io mi muovo sempre nel rispetto delle competenze, ho capito però che è la stessa società e vi dico di più, che, vedendo tanti aspetti di questo progetto, mi sembrano delle fotocopie“.
I sindaci Renato Adorno ed Enrico Pira
Sottolinea Renato Adorno, sindaco di Rezzo e Presidente dell’Unione dei comuni della valle Arroscia: “Vorrei ringraziare la Regione, la Provincia, il Parco e tutti gli enti che ci sono stati vicini in questi giorni, che sono stati giorni veramente complicati e difficili. Oggi finalmente abbiamo conosciuto la società che vorrebbe mettere le pale.
Quello che dobbiamo fare, che abbiamo concordato con la Provincia di Imperia, è arrivare a fare un parere con tutte le nostre dichiarazioni, con tutto quello che secondo noi non è stato considerato. La società ha presentato un progetto al Ministero e il ministero ha dato i 30 giorni per il parere ai Comuni, però è tutto da vagliare, nel senso che da quello che ci siamo accorti è comunque un progetto di massima. E’ un progetto che non rispecchia assolutamente quello che il nostro territorio può dare”.
Aggiunge il sindaco di Pieve di Teco Enrico Pira: “Abbiamo considerato questo documento per la necessità di proporre le nostre osservazioni e poi di esprimere un parere a valle delle osservazioni che, sempre su coretto monito del presidente, non è un no a prescindere, ma sarà una valutazione che discenderà da un’attenta valutazione di quello che c’è scritto nel progetto.
Se il progetto contiene delle inesattezze, per essere eufemistico, rilevate in maniera da poter mandare al Ministero un parere che non sia una risposta così apodittica, ma sia una risposta che tenga conto di tutto quello che è contenuto nel progetto; le cose che ci convincono, poche o nulle, e le cose che non ci convincono, un’enormità. Per cui questo sarà il nostro lavoro. Poi vedremo come recepirà il Ministero questa valutazione e garantisco che, almeno per quello che mi riguarda e per quello che riguarda Renato, sono almeno 5 giorni che lavoro solo su questo”.
Mauro Manuello, portavoce Comitato Civico di Base
Dice Mauro Manuello: “Questa cosa è esplosa così all’insaputa della gente, per non parlare dei sindaci, dei partiti, dei sindacati, provincia, regione, qui nessuno sapeva niente. Però noi abbiamo visto il progetto, c’è stato illustrato in maniera molto dettagliata. Un progetto così non lo fai al tavolino; qui sono anni che lavorano su questo progetto e quindi prima è una questione di metodo e poi una riflessione che abbiamo fatto è profondamente politica. Come può essere che l’energia, che è uno strumento strategico essenziale, si può demandare ai privati questa cosa come l’acqua o come tutte le cose che sono strategiche. Qui già c’è un problema politico di fondo e non va bene, non è accettabile.
Noi siamo dei volontari. I comitati civici non sono né un partito, né un sindacato, il nostro scopo è promuovere i comitati, che sono una novità sullo scenario politico di questa provincia. Noi siamo una specie di ente promotore dei comitati e vogliamo portare la gente all’autogoverno di sé stessi, perché i partiti hanno le loro responsabilità, ma non basta criticare; i cittadini hanno anche le loro responsabilità”.