Si è svolto questa mattina, mercoledì 21 agosto, nella sala Giunta della Provincia di Imperia, un nuovo incontro tra il presidente Claudio Scajola e alcuni sindaci dell’entroterra, in merito all’ipotesi di realizzazione di un parco eolico tra i monti Moro e Guardiabella.
Al tavolo erano presenti il presidente della provincia, Claudio Scajola, Eliano Brizio, consigliere provinciale delegato all’entroterra, il sindaco di Pieve di Teco Enrico Pira, quello di Borgomaro Massimiliano Mela e quello di Dolcedo Giuseppe Rebuttato, oltre a tecnici e consulenti.
Parco eolico monti Moro – Guardiabella: incontro in provincia con i sindaci del territorio
Al centro della riunione la stesura del documento con le osservazioni volte a bocciare il progetto del parco eolico imperiese. Il presidente Scajola, nel pomeriggio, firmerà un decreto in questo senso, che sarà poi inviato a tutti gli undici sindaci coinvolti dal progetto perché lo possano a loro volta adottare con delibera di giunta e inviare al ministero.
Lo scorso 19 agosto, lo ricordiamo, si era svolto un vertice fra la società e i sindaci coinvolti dal progetto. Mentre invece è di questa mattina la notizia che Regione Liguria, tramite gli uffici competenti, ha espresso parere tecnico negativo al progetto.
Spiega Eliano Brizio, consigliere provinciale con delega all’entroterra
“Come Provincia si è fatto un documento di contrarietà citando i motivi per cui si è contrari a questo progetto. Ora questo documento, verrà sottoposto agli undici sindaci dei comuni coinvolti nel progetto del parco eolico, i quali poi magari faranno ancora qualche integrazione. Ognuno allegherà magari le cartografie delle zone percorse da incendi o dei siti archeologi o qualcos’altro. Dopo di che verranno inviate al Ministero.
I punti fondanti per i quali voi avete espresso in no quali sono?
Al di là dell’aspetto, diciamo visivo che non è il caso dilungarsi poi molto. Ci sono delle peculiarità. Per esempio, sono a rischio le sorgenti potabili dell’acqua. La sacca dell’acqua è lì, sono tutte zone carsiche e un’infrastruttura del genere poi porta anche del dissesto idrogeologico.
Ogni Comune ha motivo per dire no, perché anche anche le attività produttive della zona, i pascoli vengono persi, cioè una serie di fattori che hanno indotto la Provincia poi a esprimere il suo parere di negatività al progetto“.