22 Novembre 2024 01:10

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22 Novembre 2024 01:10

“In Chiesa non viene nessuno e nel cestino delle offerte solo due euro”. Parroco dice stop alle Messe, il caso a Poggialto. Insorgono i fedeli: “Il Vescovo intervenga”

Mancano i fedeli e il parroco interrompe le Messe. Succede a Poggialto, frazione del comune di Aurigo, nell’entroterra di Imperia.

Imperia: stop alle Messe per mancanza di fedeli, polemiche a Poggialto

A prendere la decisione, fortemente contestata dai fedeli, il parroco di Aurigo e Conio Don Jean Pierre Vinciguerra. In particolare, il sacerdote, che celebrava Messa una volta al mese, è stato duramente criticato per aver elencato in Chiesa i costi sostenuti per celebrare le funzioni religiose.

Le Messe, a seguito della decisione del parroco, verranno celebrate solo in tre occasioni all’anno, Sant’Apollonio, San Bernardo e Madonna del Rosario. Verranno inoltre garantiti funerali e matrimoni.

Don Vinciguerra ha letto un foglietto con tutti le voci di spesa raccontano i fedeli al nostro giornale – Lo ha fatto in Chiesa, davanti a tutti. Era presente anche il Sindaco (Angelo Arrigo, di Aurigo, ndr). Successivamente ha criticato la comunità per le offerte a suo dire troppo basse. E’ un problema di soldi dunque? Noi tutti siamo molto amareggiati. Dopo che Don Vinciguerra ha comunicato lo stop alle Messe, che verranno celebrate solo tre volte all’anno, alcuni anziani sono usciti dalla Chiesa piangendo. Il parroco per una comunità piccola come la nostra è un punto di riferimento. Poche settimane fa si è anche rifiutato di celebrare un battesimo e siamo stati costretti a chiamare un altro sacerdote. Questo perchè a detta di Don Vinciguerra quella di Poggialto non sarebbe una vera e propria chiesa. Noi chiediamo che il Vescovo intervenga e faccia qualcosa per la nostra comunità”.

La replica di Don Vinciguerra

Il problema è che non c’è nessuno che viene a Messa – dichiara il sacerdote al nostro giornale – Poi è vero che mancano i soldi, ma questa non è una parrocchia. La parrocchia è Aurigo, la frazione è una chiesa della parrocchia. Poggialto è un pò un oratorio, dunque non c’è alcun obbligo di dire Messa. Bisogna mettere le cose in ordine. Io vivo ad Aurigo e tutte le sere celebro Messa alle 19, oltre alla domenica alle 11. A Poggialto non c’è gente che viene, non posso dire Messa per le panche. Non è giusto mettere in difficoltà i sacerdoti per queste cose.

E’ vero che è stato letto questo foglietto. Perchè l’ho fatto? Perchè a forza di chiedere Messe non riusciamo più. Non è giusto che quando io vado ci sono due euro di offerte nel cestino. Con due euro non si pagano neanche le ostie. Anche se i soldi non sono il problema essenziale, quanto la partecipazione che manca. A Natale ci sono tre persone, a Pasqua quattro, tutti i sabati tre persone. Che cosa dovrei fare? Anche a San Bernardo di Conio la gente mi chiedeva di dire Messa tutte le domeniche. Non ha senso, non è una parrocchia.

Noi non diciamo Messa perché entrano i soldi, questo vorrei fosse chiaro. Noi diciamo Messa per la salvezza delle anime. Dopo molti ammonimenti a Poggialto non c’è stata alcuna conversione.

Per darvi un’idea, nella vallata, per 5 mila persone vengono celebrate 25 Messe. A Poggialto c’è il sacrestano con la moglie e nessuno li aiuta. Io non mi sono fatto prete dei soldi o per gestire soldi, ma per celebrare il Vangelo e l’Eucarestia.

Il sacerdote prima di me aveva deciso di celebrare Messa una volta a settimana su richiesta della comunità, ma aveva solo la parrocchia di Aurigo. Lui stesso mi disse che non c’era nessuno. Per questo appena arrivato decisi subito di celebrare Messa solo una volta al mese. Pensavo ci sarebbe stata più gente, invece ne è venuta ancora di meno. Per la festa di San Bernardo, la festa della Chiesa di Poggialto, c’erano 25 persone.

La decisione di sospendere le Messe è condivisa con il Vescovo, che è stato avvertito. I soldi, ripeto, non c’entrano nulla. Perchè è la parrocchia di Aurigo che paga le bollette, la manutenzione delle campane, l’assicurazione. Non è questo il motivo che mi ha fatto prendere questa decisione, ma che non c’è mai nessuno a Messa.

Se noi abbiamo la macchina per andare alla festa ad Aurigo, la abbiamo ancora di più per andare ad adorare il Signore ad Aurigo, dove la Messa continua ad esserci tutti i giorni. Ci sono 8 km, cinque minuti di macchina. Non vedo il problema. Anziani? Per andare a mangiare la pizza, per andare al rinfresco, hanno le macchine. E per andare a Messa?

Il prete non è obbligato a dire Messa nelle chiese come quelle di Poggialto, ma solo in quella parrocchiale che è quella di Aurigo.

Sono stato anche insultato per la mia decisione. Mi hanno dato del ‘balordo‘ in chiesa. Io stavo leggendo, ma non mi sono fermato perché la chiesa non è una democrazia, ma una gerarchia. Non è bello però insultare i Ministri scelti dal Signore in chiesa. Anche queste cose vanno dette. Che poi le persone che si lamentano sono le prime che non vanno a Messa”.

 

 

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