Dopo il vertice in Provincia di questa mattina, il Presidente della Provincia Claudio Scajola nel pomeriggio ha firmato il Decreto che contiene il parere negativo relativo al parco eolico “Imperia monti Moro e Guardiabella”.
Il progetto considerato “lacunoso” sopratutto per gli aspetti legati al sistema idrogeologico, alle falde acquifere e al paesaggio
Il Decreto di Scajola sarà ora utilizzato quale parere negativo della Provincia da inviare al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e quale base per le osservazioni negative che faranno gli altri comuni coinvolti, sempre in merito al contestato progetto.
Il Decreto del Presidente della Provincia evidenzia il territorio coinvolto e le principali caratteristiche del progetto: “l’intervento proposto contempla la realizzazione di un parco eolico composto da 32 aerogeneratori di potenza ciascuno pari a 6,20 MW da collocare al di sotto dei crinali montani che da Picco Ritto raggiungono Monte Guardiabella per poi proseguire da Monte le Ciazze fino a croce Mermellina e scendere a Monte Arbozzaro o dell’Olmo passando per il passo del Maro e Monte Moro. In Ultimo, da Monte Follia saranno interessati i crinali montani che giungono fino a Monte Pian delle Vigne, collocati nei territori comunali di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà e Rezzo, con un conseguente impatto visivo che interessa, non solo le aree indicate dal Proponente, ma anche quasi la totalità del territorio della provincia di Imperia e di parte dei territori delle provincie confinanti fino a sconfinare nella vicina Francia;
il progetto si caratterizza in particolare per l’altezza delle pale eoliche (oltre 200 metri) che vanno a costituire una rilevantissima modificazione del paesaggio di un ampissimo territorio, come emerge dagli studi di intervisibilità redatte dai tecnici della ditta proponente e dalla necessaria nuova viabilità di cantiere che va solo in parte a reimpiegare le esistenti Strade Provinciali e che costituisce un nuovo grosso “solco” da realizzarsi all’interno di crinali presentanti particolari pregi paesaggistici e naturalistici e al contempo importanti fragilità sotto il profilo idrogeologico“
Il documento parla poi con chiarezza di un “impatto devastante sul paesaggio e sul territorio di un’area vastissima, area il cui valore paesaggistico è riconosciuto a livello internazionale ed inoltre costellata di beni culturali di alto valore storico ed architettonico quali chiese, monumenti, caselle e chiese campestri” ed evidenzia come “gli impianti eolici, specie di dimensioni considerevoli come quello in oggetto, non sono compatibili con il territorio individuato nel progetto, caratterizzato da fragilità geomorfologica con presenza di zone carsiche, valori paesaggisti di particolare bellezza e tutelati da specifici decreti ministeriali, particolare valenza turistica legata anche all’escursionismo“.
Da qui il parere negativo dell’Amministrazione provinciale, che si dice comunque “favorevole allo sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ma che più si addicano alle specificità del territorio ed in particolare che prendano in considerazione l’intero ciclo dell’acqua“, evidenziando anche che “il progetto presentato del parco eolico contiene diverse incongruenze ed appare ampiamente lacunoso nello studio di specifici aspetti che riguardano in particolare: la salute pubblica, l’analisi socio-economica, le natura delle zone carsiche, la presenza di falde acquifere, la presenza di zone percorse dal fuoco, le interferenze con le infrastrutture esistenti e logistiche”.