Prelà – E’ destinata a far discutere, e non poco, l’ordinanza redatta dal sindaco Eliano Brizio in merito all’andirivieni di profughi nel comune dell’Alta Val Prino. Brizio, com’è noto, ha vietato sul territorio di sua competenza l’ingresso ai profughi se sprovvisti di certificato medico che attesti la negatività a patologie infettive e trasmissibili. Le sue volontà sono piombate sulle scrivanie dei veritici della Prefettura di Imperia. Contattati telefonicamente, i dirigenti del palazzo del Governo, hanno dichiarato che le carte in questione sono state inviate al Ministero dell’ Interno per essere approfondite.
Brizio avrebbe infatti studiato nei minini particolari il documento facendo leva sui poteri di primo cittadino in materia di salute pubblica “legando” quindi di fatto le mani al Prefetto. Ecco spiegato il motivo della missiva in quel di Roma . « Tutto quello che ho fatto – incalza Eliano Brizio – l’ho fatto per tutelare i miei cittadini in materia di salute. Pretendo delle garanzie. Questo non significa strappare i sogni di un bambino cresciuto in mezzo alla guerra o togliere una possibilità di riscatto a tutta quella gente che scappa impaurita dal suo paese crivellato. Mi sono impegnato a fare chiarezza in una situazione confusa dove non si capisce nulla e nessuno è chiaro. I ministeri della salute di tutto il mondo parlano di allerta epidemie, di controlli, di contagi, di isolamento, di morte. Io preferisco prevenire che curare. Tutto qui. E sono stufo di tutte quelle persone che si riempiono la bocca di solidarietà e fratellanza. Troppo comodo in una situazione del genere giocare con etica e coscienza».
Brizio determinato più che mai , la prossima settimana dovrebbe incontrare anche i vertici della cooperativa che gestisce la casa di accoglienza a Prelà. Non si eslcudono nuovi sviluppi.
di Alessandra Boero