Sono proseguite anche nella giornata di ieri, fino a sera, ma senza alcun risultato, le ricerche di Luigi Nigro, Gino per gli amici, l’uomo di 59 anni originario della provincia di Torino, disperso in mare da giovedì scorso. La sua barca, dissequestrata, è stata riportata all’ormeggio a Borgo Marina.
La piccola barca da pesca è stata nuovamente ormeggiata a Borgo Marina, alla presenza della moglie e di famigliari e amici di Gino
E’ statala prima volta dopo la disgrazia, che la moglie di Luigi Nigro, accompagnata dalla figlia e da parenti e amici, ha potuto rivedere la piccola imbarcazione da pesca del marito, che porta il nome di “Federica”, attrezzata con un motore fuoribordo da 40 cavalli che la rende pilotabile anche senza patente nautica.
A prua della barca, lunga poco più di 5 metri, è visibile il motore elettrico che opera come una sorta di ancora, tenendo l’imbarcazione sul punto stabilito. Un apparecchiatura che era ancora in funzione quando l’imbarcazione è stata ritrovata, senza nessuno a bordo, nel tardo pomeriggio di giovedì davanti alla costa di Andora, in una zona dove l’uomo era solito andare a pescare.
Considerato il fatto che la barca non si è spostata dal punto dove è avvenuta la disgrazia, ieri i sommozzatori della Guardia Costiera hanno provato a effettuare anche ricerche con un robot sottomarino, in grado di raggiungere grandi profondità. Ma, purtroppo, senza alcun risultato. Chiaramente con il passare dei giorni, sono venute meno le speranze di poter ancora ritrovare Luigi Nigro in vita.
La sua scomparsa in mare ha provocato profondo dolore anche nei tanti amici che Gino si era fatto in questi anni a Borgo Marina, soprattutto fra i soci dell’Associazione di pesca sportiva Stella Maris e del Fishing Club Imperia, sodalizi ai quali era iscritto.