27 Agosto 2024 19:08

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27 Agosto 2024 19:08

Parco eolico: sul sito del Ministero agli atti i pareri negativi di Provincia e Comune di Prelà

Il sito del Mase, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato i primi pareri ricevuti in merito al progetto del parco eolico “Imperia monti Moro e Guardiabella”. Si tratta dei pareri della Provincia di Imperia e del Comune di Prelà, sui faranno seguito verosimilmente quelli di altri Comuni e associazioni.

Il sito del Mase ha già pubblicato i pareri negativi di Provincia e Comune di Prelà in riferimento al progetto del parco eolico

La Provincia, con Decreto firmato dal Presidente Claudio Scajola, ha confermato l’annunciato parere negativo al progetto. Il parere negativo della provincia viene giustificato da tre motivi principali:
a. gli impianti eolici, per la collocazione proposta, specie di dimensioni considerevoli come quello in oggetto, non sono compatibili con il territorio individuato nel progetto, caratterizzato da fragilità geomorfologica con presenza di zone carsiche, valori paesaggisti di particolare bellezza e tutelati da specifici decreti ministeriali, particolare valenza turistica legata anche all’escursionismo;
b. questa Amministrazione Provinciale è favorevole allo sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ma che più si addicano alle specificità del territorio ed in particolare che prendano in considerazione l’intero ciclo dell’acqua;
c. il progetto presentato del parco eolico contiene diverse incongruenze ed appare ampiamente lacunoso nello studio di specifici aspetti che riguardano in particolare: la salute pubblica, l’analisi socio economica, la natura delle zone carsiche, la presenza di falde acquifere
, la presenza di zone percorse dal fuoco, le interferenze con le infrastrutture esistenti e logistiche“.

Sempre dalla Provincia è giunta al Mase anche una comunicazione del Dirigente Michele Russo, nella quale viene evidenziato che “l’intervento che ricade in parte nelle zone Z.S.C. di cui questa Amministrazione Provinciale risulta essere ente gestore IT1314723 denominata “Campasso-Grotta Sgarbu du Ventu” e IT1315922 denominata “Pompeiana”, specificando che “Le disposizioni dell’art. 6 paragrafo 3 della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, per quanto riguarda l’ambito geografico, non si limitano ai piani e progetti che si verificano esclusivamente all’interno di una zona protetta, ma hanno anche come obiettivo piani e progetti situati al di fuori del sito che potrebbero avere un effetto significativo su di esso indipendentemente dalla loro distanza. In tal caso non può essere sufficiente lo screening per la sola porzione di progetto che si realizza all’interno del sito, ma è necessaria una valutazione appropriata (Livello II della Valutazione di incidenza) che tenga conto della complessità del progetto nel suo insieme, sia nella fase di cantierizzazione che di operatività. La valutazione di incidenza deve tener conto delle specie migratorie, di quelle fisse e di quelle che, seppur considerate fisse all’interno di un sito protetto, si spostano e sono mobili nel territorio dove il progetto si sviluppa, tenuto conto degli importanti corridoi ecologici presenti. Tali considerazioni sono in linea con il principio di precauzione dove le salvaguardie dell’art. 6 sono attivate non solo da una certezza, ma anche da una probabilità del verificarsi di incidenze significative”.

Il Sindaco di Prelà mattia Gandolfi ha fornito una dettagliata relazione sulle specificità del territorio

Per quanto riguarda il Comune di Prelà, nel cui territorio dovrebbero sorgere quattro dei 32 aereogeneratori, il Sindaco Mattia Gandolfi nell’esprimere il proprio parere contrario al progetto, ha evidenziato, fra le altre cose, che “del tutto approssimative appaiono le analisi relative agli impatti in tema di suolo e sottosuolo; patrimonio culturale e identitario; natura e biodiversità; salute e pubblica incolumità (inquinamento acustico, elettromagnetico e rischio da gittata). Assolutamente generico ed insufficiente appare lo studio di impatto ambientale nella parte in cui si valuta l’incidenza socio-economica e il bilanciamento costi-benefici, al fine di garantire la sostenibilità dell’intervento. Quanto riportato nella Relazione Tecnica Descrittiva (pag.49), in merito alle ricadute occupazionali e alle implicazioni economiche (sia in fase di costruzione che in fase di mantenimento dell’impianto,) appare carente di ogni riferimento alle principali attività economiche che caratterizzano i territori (turismo, agricoltura e zootecnia), anche in prospettiva della durata di esercizio dell’impianto (25-30 anni)”.

Il Comune di Prelà, a supporto del parere negativo, ha poi fornito al Ministero una dettagliata descrizione delle zone interessate e delle presenza culturali, economiche e abitative del territorio, oltre ai connessi rischi idrogeologici, di danno alle falde acquifere e connessi agli incendi boschivi.

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