Polemico intervento di Antonello Ranise a margine dell’incontro del “Laboratorio” sull’ Ospedale unico provinciale: “ Finchè la Regione governata della sinistra ci considererà terra di conquista l’Ospedale unico rischia di rimanere il libro dei sogni per non dire una presa in giro sulla pelle dei cittadini”
“L’incontro su “Ospedale unico ospedale o di campanile” che si è tenuto giovedì sera al ridotto del Cavour, organizzato dal “Laboratorio”, ha avuto senz’altroil merito di approfondire un tema di vitale importanza per la sanità nella nostra Provincia. Sicuramente un tale argomento merita ulteriori approfondimenti, perché è evidente che la salute è un bene primario, deve essere fruibile per tutti senza alcuna discriminante e deve per forza di cose coniugare una razionalizzazione della spesa, con una qualità sempre crescente e al passo con i tempi dei servizi offerti. Indubbiamente la relazione del dott. Genduso, attuale direttore sanitario dell’Ospedale Niguarda (Milano), e caro amico già ai tempi in cui ricopriva il ruolo di direttore sanitario dell’ospedale di Imperia, ha offerto l’occasione di confrontarsi con una realtà di altissimo profilo professionale e organizzativo. Credo, forse immodestamente, che anche la nostra Provincia abbia delle risorse tecniche e professionali di assoluto valore, e che sia necessario allora interrogarsi come realizzare, in una realtà seppur periferica come la nostra, un polo di autentica eccellenza.
E per realizzare un tale obiettivo, è necessaria anzitutto una rivoluzione culturale, un cambio di prospettiva che deve partire anzitutto dagli addetti ai lavori. Personalmente, sono sempre stato a favore di un nuovo ospedale, che potesse garantire un’offerta più articolata e razionale, una crescita professionale e servizi più qualificati e moderni, con una nuovo assetto assistenziale articolato nelle diverse intensità di cura (vedi il bellissimo modello del Niguarda), che poi significa superare vecchie divisioni di “specialità” con conseguenti piccoli oricelli da difendere. Su questo sono d’accordo. Ma perché questo non diventi una mera illusione, come ben illustrato da Renzo Verde (segretario regionale Fials), sono prioritari i “Palasalute”, infrastrutture adeguate (strade e collegamenti funzionali), un potenziamento dell’assistenza domiciliare (ADI), che permetta una reale continuità di cura, una rete emergenziale sempre più efficace, un riequilibrio della quota capitaria. Tutte cose già dette che è bene ricordare. Ma fino a quando la Regione continuerà a considerarci terra di conquista, il pericolo è che un progetto utile e ambizioso diventi l’ennesima presa in giro per il nostro già penalizzato territorio.