Progetto Comune Sanremo Taggia, in una nota punta il dito sulla politica, accusandola di inerzia per la grave situazione della Riviera Trasporti e annuncia la presenza dei lavoratori di Rt lunedì davanti alla Prefettura per un presidio in occasione dello sciopero nazionale del trasporto pubblico.
L’intervento di Progetto Comune Sanremo Taggia a sostegno della Riviera Trasporti e del mantenimento del trasporto pubblico locale
Questa estate ha visto un tragico tracollo del servizio pubblico di Riviera Trasporti, disservizi causati dalla carenza di personale e dalla scarsità di mezzi. Giornalmente sono decine le corse cancellate che costringono l’utenza ad estenuanti attese per accalcarsi poi su mezzi stracarichi e spesso invasi dagli scarafaggi.
La pesante carenza di personale non consente all’azienda di trasporto pubblico di coprire tutte corse previste, laddove poi l’autista c’è spesso manca l’autobus a causa di un parco mezzi fortemente sottodimensionato e composto in buona parte da mezzi vecchi che passano più tempo in officina per le riparazioni che in servizio su strada. La carenza di personale, che in realtà coinvolge il settore a livello nazionale, è aggravata in Riviera Trasporti dagli stipendi inadeguati dei neoassunti. In pochi sono disposti ad accettare la responsabilità di guidare un pullman carico di passeggeri per 1.100 euro al mese dato che l’azienda non utilizza per loro il contratto integrativo.
Infatti negli anni passati Riviera Trasporti ha visto nel taglio degli stipendi l’unica soluzione per fare cassa mentre la dirigenza aziendale si imbarcava in progetti fallimentari come i celebri autobus a idrogeno che hanno solo fatto aumentare il debito ad oltre 32 milioni di euro. Debito insostenibile, che ha portato Riviera Trasporti al concordato preventivo. A disincentivare le domande di assunzione ci sono poi le continue aggressioni accentuate in questi giorni da un’utenza infuriata, lasciata ore ad attendere sulle fermate senza che l’azienda abbia la dignità di comunicare almeno sul proprio sito le corse soppresse. Questa situazione lavorativa insostenibile sta portando a molti licenziamenti anche da parte del personale con più anni di servizio.
Tutto questo nell’immobilismo dei comuni, che invece di attivarsi per tutelare i propri cittadini preferiscono lasciare le redini in mano alla Provincia e al presidente Claudio Scajola. Lo stesso Comune di Sanremo con l’ex sindaco Alberto Biancheri ha espresso un totale disinteresse nei confronti del trasporto pubblico locale, come dimostrato dal trasferimento delle quote societarie di Palazzo Bellevue. La Provincia promette l’affidamento in house, ma poi cristallizza la situazione con proroghe dell’affidamento del servizio che lasciano Riviera Trasporti con un rimborso chilometrico fermo ai valori del 2001, mentre i costi di gestione sono aumentati enormemente.
In questi giorni in Prefettura i sindacati hanno incontrato la dirigenza di Riviera Trasporti e la Provincia, ma non hanno ottenuto rassicurazioni, solo fantasiose proposte per affrontare l’imminente apertura delle scuole che rischia di vedere centinaia di ragazzi lasciati a piedi «Chiedere mezzi e autisti alle altre società liguri». Ad una settimana dall’inizio delle lezioni non si è ancora approntato un piano che garantisca il trasporto degli studenti.
La sensazione dei lavoratori è quella che tutta questa inerzia della politica e la volontà di lasciar deteriorare fino a livelli inaccettabili il trasporto pubblico abbiano come unico scopo quello di giustificare a tempo debito l’intervento di un socio privato in Riviera Trasporti e di veder così svendere un altro bene pubblico oltre Rivieracqua, la privatizzazione della Sanità come l’Ospedale di Bordighera. Il socio privato viene per fare profitto e per fare profitto il metodo più semplice è incidere sul costo del personale e ridurre al minimo quelle linee che incassano poco come quelle dirette nelle frazioni.
Proprio per questi motivi i lavoratori di Riviera Trasporti in occasione dello sciopero nazionale del settore lunedì 9 settembre faranno sentire la propria voce con un presidio davanti alla Provincia.
C.S.