Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo ha chiesto l’assoluzione per l’ex avvocato del Comune di Imperia Umberto Giardini, accusato di infedele patrocinio nell’ambito in un procedimento penale collaterale all’inchiesta sul porto turistico di Imperia.
“Manca il danno per il patrocinato e manca l’elemento psicologico del dolo” ha spiegato Bogliolo nel corso della propria requisitoria. Sulla stessa linea gli avvocati della difesa Alessandro Mazza e Cesare Zaccone, che avevano chiesto per il loro assistito la formula del rito abbreviato.
“La mancata produzione della documentazione incriminata è irrilevante. Si trattò, infatti, di una scelta meditata dell’avvocato Giardini, nell’interesse del Comune di Imperia. Spiace che non si sia arrivati prima a questo epilogo. Apprezziamo comunque l’onestà intellettuale della Procura, che ha riconosciuto che il reato non sussiste“.
Diversa solo in parte la posizione dell’avvocato del Comune di Imperia, costituitosi parte civile, Massimo Boggio. “Ho chiesto l’affermazione di responsabilità e, in subordine, l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato”.
Il processo è stato rinviato al prossimo mese di gennaio per la lettura della sentenza.
LA VICENDA
L’avvocato Umberto Giardini, nel 2011, fu incaricato dal Comune di Imperia di rappresentare l’Ente dinnanzi al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) in occasione del ricorso presentato dalla Porto di Imperia S.P.A. e da Acquamare s.r.l. contro il provvedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla S.P.A. partecipata dallo stesso Comune con il 33% delle quote. Giardini venne accusato di non aver presentato due verbali della commissione di vigilanza e collaudo del porto turistico che secondo la Procura erano determinanti per avvalorare il provvedimento di Lunghi.
Il Tribunale genovese accolse l’istanza di sospensione del provvedimento di decadenza e in seguito Giardini fu indagato e poi rinviato a giudizio con l’accusa di infedele patrocinio.
“Manca il danno per il patrocinato e manca l’elemento psicologico del dolo” ha spiegato Bogliolo nel corso della propria requisitoria. Sulla stessa linea gli avvocati della difesa Alessandro Mazza e Cesare Zaccone, che avevano chiesto per il loro assistito la formula del rito abbreviato.
“La mancata produzione della documentazione incriminata è irrilevante. Si trattò, infatti, di una scelta meditata dell’avvocato Giardini, nell’interesse del Comune di Imperia. Spiace che non si sia arrivati prima a questo epilogo. Apprezziamo comunque l’onestà intellettuale della Procura, che ha riconosciuto che il reato non sussiste“.
Diversa solo in parte la posizione dell’avvocato del Comune di Imperia, costituitosi parte civile, Massimo Boggio. “Ho chiesto l’affermazione di responsabilità e, in subordine, l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato”.
Il processo è stato rinviato al prossimo mese di gennaio per la lettura della sentenza.
LA VICENDA
L’avvocato Umberto Giardini, nel 2011, fu incaricato dal Comune di Imperia di rappresentare l’Ente dinnanzi al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) in occasione del ricorso presentato dalla Porto di Imperia S.P.A. e da Acquamare s.r.l. contro il provvedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla S.P.A. partecipata dallo stesso Comune con il 33% delle quote. Giardini venne accusato di non aver presentato due verbali della commissione di vigilanza e collaudo del porto turistico che secondo la Procura erano determinanti per avvalorare il provvedimento di Lunghi.
Il Tribunale genovese accolse l’istanza di sospensione del provvedimento di decadenza e in seguito Giardini fu indagato e poi rinviato a giudizio con l’accusa di infedele patrocinio.