21 Novembre 2024 18:52

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21 Novembre 2024 18:52

Laigueglia: prosegue la protesta di alcuni genitori per il trasferimento della maestra. “Pronti a ritirare i bambini da scuola”

In breve: Oggi, in occasione del primo giorno di scuola, è proseguita la protesta dei genitori della Primaria Badarò di Laigueglia

Diversi genitori classe 3 L della scuola primaria Badarò di Laigueglia non si arrendono e proseguono nella loro protesta contro l’improvviso trasferimento della maestra dei loro figli. Oggi in occasione del primo giorno di scuola si sono presentati in presidenza, ma la dirigente non era presente.

Oggi, in occasione del primo giorno di scuola, è proseguita la protesta dei genitori della Primaria Badarò di Laigueglia

Spiegano i genitori che aderiscono alla protesta: “Siamo uniti per fare valere i diritti dei nostri figli, bambini che stanno soffrendo molto e molti di loro hanno già manifestato segni di malessere, mal di pancia, pipì nel letto, mal di testa, voglia di non andare più a scuola. Tanti bambini si sentono in colpa e credono che la loro adorata maestra che aveva loro promesso di accompagnarli fino in classe 5 non li voglia più e a questa età così delicata e fragile questo rappresenta un aspetto molto importante per il benessere psico fisico dei bambini.

Ci siamo presentati compatti in presidenza, ma nonostante la richiesta dei giorni scorsi da parte di un genitore che già si era recato già in loco, per chiedere delucidazioni e avere risposte, nessuno dalla presidenza si è posto il problema di comunicare qualcosa. Il Dirigente pare sia stato avvisato, ma risulta in congedo. I presenti facenti le sue veci, oggi hanno tenuto a precisare che potrebbe essersi trattato di un semplice malinteso burocratico. Se così fosse perché non risolvere la cosa? Abbiamo fatto richiesta scritta di colloquio con il Dirigente e intanto continuiamo la protesta. Anche i tentativi di screditare alcuni genitori ormai da anni da parte di qualcuno dentro la scuola non hanno scalfito nessun ripensamento, anzi si è più uniti di prima. Si sta valutando sia lo sciopero della fame, che altre azioni legali. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, ma, anzi, di ritirare i nostri figli dalla scuola“.

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