23 Dicembre 2024 06:54

23 Dicembre 2024 06:54

Tribunale: anche a Imperia lo sciopero dei direttori del Ministero della Giustizia. “L’ultimo contratto dequalifica le nostre professionalità”

Anche a Imperia, domani, venerdì 20 settembre, è previsto in Tribunale lo sciopero dei direttori del Ministero della Giustizia. Ad annunciarlo, nella giornata odierna, gli stessi direttori, cinque in tutto: Nicola Gorlero (responsabile del settore Penale), Vincenzo Romeo (responsabile del settore Civile), Lorenza Minoia (responsabile area Amministrativa), Chiara Giribaldi (responsabile del settore Esecuzioni) e Pellegrina Marenco (Direttore Ufficio Amministrativo della Procura).

Lo sciopero segue la manifestazione tenutasi lo scorso 10 settembre davanti alla Cassazione alla quale erano presenti 600 direttori (su un totale di 1.600) provenienti da tutta Italia.

Anche la politica si è interessata del problema, presentando sei interrogazioni parlamentari, due al Senato e quattro alla Camera.

Imperia: sciopero dei direttori del Ministero della Giustizia

All’origine della protesta l’ultima bozza del contratto collettivo integrativo del Ministero della Giustizia che prevede la creazione, in aggiunta alle tre già esistenti, di una quarta area a “elevata professionalità” e un demansionamento della figura dei direttori.

La figura del direttore – hanno spiegato i cinque direttori in conferenza stampa – è destinata alla soppressione e a essere ricompresa nell’area del funzionario. Ciò opererà inevitabilmente una dequalificazione e un demansionamento della categoria, sminuendo gravemente le competenze e le professionalità dei direttori.

Ad oggi al direttore sono affidate, tra le altre, le ‘funzioni vicarie del dirigente‘, ‘la formazione del personale”, ‘la direzione e/o il coordinamento degli uffici di cancelleria‘, ‘autonomia e responsabilità nell’ambito di direttive generali’. Tutte queste funzioni sono destinate a scomparire

E’ invece evidente che il direttore ricopre una funzione di responsabilità, organizzazione e coordinamento fondamentale all’interno dell’amministrazione giustizia (come peraltro evidenziato in una recente nota dell’Associazione Nazionali Magistrati e dall’associazione dirigenti giustizia).

In Italia quando si parla di giustizia si pensa solamente al ruolo dei magistrati e degli avvocati. Ma ci si dimentica (o si ignora) che esistono anche i direttori, con funzioni fondamentali, che sono la vera macchina operativa degli uffici giudiziari.

Declassare la figura del direttore rispetto ad un percorso concorsuale (l’ultimo concorso, per 400 direttori, risale al 2021, ndr) e professionale intrapreso da anni è una violazione delle regole, nonché un danno a tutto il settore della giustizia. Per questo chiediamo di accedere alla quarta area delle elevate professionalità visto che siamo in possesso della laurea magistrale quinquennale, così come richiesto per l’inquadramento”.

 

 

 

 

 

 

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