Potrebbero cambiare i termini del patteggiamento di Giovanni Toti. L’ex Governatore della Liguria si era accordato con la Procura per una pena pari a due anni e un mese di carcere, da convertire in 1.500 ore di servizi sociali, ma una nuova presunta tangente rischia di rimettere tutto in discussione.
Liguria: presunta tangente da 90 mila euro, nuovi guai per Toti
Per Toti, infatti, mentre si attende il pronunciamento del Gip sul patteggiamento è in arrivo una nuova contestazione. Riguarda una presunta tangente da 90 mila euro che l’ex Governatore avrebbe preso dall’imprenditore nautico Alberto Amico, presidente di Amico&Co, indagato con l’accusa di corruzione.
Nel mirino degli inquirenti una conversazione intercorsa tra Luigi Alberto Amico e Matteo Cozzani nell’ufficio del capo di Gabinetto di Giovanni Toti, nel corso del quale l’imprenditore chiedeva “una mano per capire meglio come supportarvi e per capire come è il termometro politico”.
In particolare Amicom dopo aver precisato che la sua intenzione era “continuare ” a finanziare Giovanni Toti e che, in cambio, “non chiedeva la luna” ma solo “un’attenzione legittima” precisava che “sono 6 anni che aspettiamo il rinnovo della concessione… mi farebbe piacere quella…pizzico più di attenzione…noi siamo abbastanza allineati…Signorini (presidente dell’Autorità Portuale, ndr).. cioè…però fa fatica…io non voglio andare da Giovanni a dire che Signorini non ce la fa… voglio andare da Giovanni con Signorini a dire ‘ragazzi cosa facciamo?…io è sei anni che aspetto questi cinquanta milioni ..non aspettiamo”.
Nel corso dell’incontro. inoltre, Amico lasciava a Cozzani dei documenti con la raccomandazione della “massima riservatezza” e Cozzani concludeva il confronto promettendo di parlarne con il Presidente e poi di fargli sapere l’esito in un successivo incontro de visu.
Poco tempo dopo l’incontro, in data 07.06.2021, veniva riscontrato un finanziamento della cifra di 30.000 euro in favore del Comitato Toti (di cui 10.000 curo transitati la settimana successiva sul conto “dedicato” del presidente TOTI ), operazione che veniva segnalata come “sospetta” dalla Banca d’Italia, analogamente a quanto verificatosi con riferimento ai finanziamenti erogati dal gruppo Colucci.
Alla fine i soldi arrivano, secondo l’accusa, a 90 mila euro.