Nell’ambito della discussione in consiglio comunale sul bilancio di previsione, ha preso posizione il Sindaco di Imperia Carlo Capacci che si è soffermato, oltre che sulla pratica finanziaria in oggetto, anche sull’urbanistica, sul personale, sull’accattonaggio, sulla Tradeco e sulle criticità economiche dello Stato Italiano.
IL LUNGO INTERVENTO DI CARLO CAPACCI
“Per quanto concerne gli oneri di urbanizzazione, va detto che si è registrata una diminuzione del 35% del settore edilizio. Ci sono meno richieste di permessi di costruire. Siccome l’edilizia non è un supermercato, dove è possibile fare una promozione, non possiamo richiedere ai cittadini di presentare più permessi di costruire per introitare maggiori oneri. Riteniamo che non vi sarà un incremento nei prossimi due anni. Quando ci sarà, i soldi li useremo per urbanizzare alcune zone della città. Gli oneri verranno impiegati nelle aree interessate dai progetti per i quali il Comune incasserà gli oneri stessi.
In merito all’ufficio stampa, è un mese che sento critiche. Peccato, però, che il capitolo di spesa dell’ufficio di stampa contenga i denari che il Comune spende per le riprese del consiglio comunale. Non abbiamo previsto, dunque, di assumere alcun addetto stampa. Su fronte bilancio, abbiamo le mani legate. Ci vorrebbe il mago Houdini. Abbiamo il 98% delle spese che non sono tagliabili. Non ci sono margini di manovra, dunque stiamo cercando soldi e pensiamo di trovarli nel porto di Imperia. È da li, dal porto turistico, che arriveranno i soldi che serviranno in futuro al Comune di Imperia. Tutto questo tenendo presente che i soldi dallo Stato non ne arriveranno più.
Per quanto concerne i dipendenti, noi stiamo rispettando le norme dello Stato. Quando va in pensione uno che costa 100, noi possiamo spendere in personale per un massimo di 60. È dunque fisiologico che il numero degli impiegati diminuirà. Non è che noi vogliamo diminuire dipendenti, siamo obbligati a rispettare le leggi. Il livello di burocrazia in Italia è arrivata a un livello di intollerabilità massima.
Riguardo alle posizioni organizzative, io avrei voluto creare un premio di produttività per i dipendenti del Comune di Imperia. Ma non siamo riusciti a farlo. Si spendevano 178 mila euro per le posizioni organizzative. Una situazione fuori da ogni logica e illegale. Abbiamo voluto riportare la situazione alla normalità.
Assessore all’ambiente delegittimato? Non è vero. La Commissione redigerà un progetto porta a porta che non ha nulla a che fare con l’appalto Tradeco.
In merito alla querelle sull’accattonaggio, credo che chi ha davvero bisogno non faccia elemosina. Quelli che sono sotto i portici fanno parte di organizzazioni, se no non avrebbero il cellulare in tasca. Se hai davvero bisogno vai ai servizi sociali. Noi non siamo la Polizia. Non possiamo cercare i capi delle organizzazioni. Speriamo, con questa delibera, di poter eliminare i fenomeni dal basso, visto che dall’alto non possiamo farlo. C’era pieno di sordomuti che vendevano pupazzetti. Spariti. Tutti guariti o facevano parte di un’organizzazione?
Il nostro bilancio è figlio delle scelte dello Stato. Uno Stato che cambia regole ogni tre mesi. Oggi il nostro Stato se fosse un’azienda privata sarebbe fallito. Il debito pubblico del nostro Paese non è sanabile. Un Comune non può fare altro che gestire le cose come può. Lo Stato dovrebbe dichiarare non risanabile il debito pubblico, ma questo non spetta a noi dirlo.
Tutti ci hanno criticato per aver innalzato le tasse sulle proprietà immobiliare. Le tasse in Italia sugli immobili sono più basse rispetto a Inghilterra e Francia. La paura dell’aumento delle tasse è giustificata, perché lo Stato non potrà fare altro che innalzarle ulteriormente per sanare il debito pubblico“.