In merito alla disputa in atto fra la Fondazione Isah e la Cooperativa Jobel per il rinnovo del contratto in essere fra le due realtà e in scadenza al 29 settembre, l’Isah in una nota ha evidenziato che “in relazione a presunte problematiche legate alla continuità dei servizi, sono prive di qualsivoglia fondamento le voci che riferiscono di presunte future interruzioni, sospensioni o modifiche dei servizi e delle attività in essere erogate dalla Fondazione stessa.”
La Fondazione Isah tranquillizza le famiglie degli utenti e i lavoratori, ma la soluzione del problema non è ancora chiara
“Detta puntualizzazione – prosegue la Fondazione – è effettuata anche al fine di tranquillizzare le famiglie degli utenti e dei lavoratori a qualsiasi titolo occupati in ISAH“.
Una risposta più che legittima, che però non spiega quali siano le soluzioni che i vertici dell’Isah intendono adottare, a fronte della chiara presa di posizione del legale rappresentante della Jobel, che ha ribadito più volte, nero su bianco, l’intenzione di non avallare alcuna proroga del contratto in essere, come dimostrano chiaramente i documenti in possesso di Imperiapost.
Se la soluzione, come appare dalle comunicazioni inviate dall’Isah a Jobel è quella di imporre una prosecuzione del contratto non accettata dalla controparte, ci viene da dire che il problema sia piuttosto serio. Nei contratti, come nei matrimoni, bisogna sempre essere in due a pronunciare il fatidico “si”. O no?
Andrea Pomati