Importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari e di una corretta informazione in occasione della giornata mondiale del cuore.
Il 29 settembre si è celebrata la Giornata mondiale del cuore
“Promossa dalla World Heart Federation – dichiara il cardiologo imperiese e consigliere comunale Antonello Ranise – punta a sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari che rappresentano, dati del Ministero della Salute, la prima causa di morte in Italia. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, le patologie del cuore rappresentano circa il 31% di tutti i decessi: 27,7% negli uomini e 33,7% nelle donne. In particolare, le malattie ischemiche del cuore sono state responsabili dell’8,4% di tutte le morti, mentre quelle cerebrovascolari del 7,6%.
Dato particolarmente significativo è che tali patologie sarebbero in buona parte prevenibili grazie ad uno stile di vita adeguato e una corretta alimentazione (dieta mediterranea bilanciata), oltre, se necessario, ad interventi terapeutici mirati a contenere fattori di rischio specifici. Fare dei check-up mirati periodici permette di valutare il nostro stato di salute e il livello di rischio cardiovascolare (anche attraverso le cosiddette “carte del rischio”) al fine di ottimizzare la prevenzione prima che si verifichino eventi acuti (infarto del miocardio, ictus in primis).
Gli accertamenti di primo livello comprendono l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma a completamento della visita cardiologica, gli esami ematici per valutare l’ assetto lipidico completo (colesterolo totale, LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) HDL, trigliceridi) il controllo della pressione arteriosa (ottimali valori, 120-130 la massima, 80 la minima) e una visita NUTRIZIONISTICA.
Quest’ultima permette di definire il proprio BMI, cioè l’indice di massa corporea, e della propria circonferenza addominale. L’ eventuale sovrappeso, la vita sedentaria, una dieta sbilanciata e il fumo rappresentano infatti importanti fattori di rischio modificabili. Vi è inoltre oggi molto interesse per la Lipoproteina (a), che pare essere un importante fattore di rischio genetico indipendente per malattie cerebrovascolari, che sarebbe anche di maggior impatto rispetto allo stesso colesterolo.
In definitiva a fronte di fattori di rischio purtroppo non modificabili (sesso maschile almeno sino alla menopausa per la donna, età, fattori genetici e familiarità) vi sono fattori di rischio modificabili su cui bisogna agire in modo efficace e stringente. In primis, adottare uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica, limitare il consumo di sale (meno di 5 gr al giorno) seguire una dieta ricca di frutta e verdura, legumi, alimenti a basso contenuto di grassi animali (pesce, in particolare il cosiddetto pesce azzurro) e scarsa quantità di carni rosse, insaccati dolci e bevande zuccherate.
Praticare attività fisica aerobica costante e compatibile con l’età, l’astensione totale dal fumo e un ridotto consumo di alcol, costituiscono norme di vita sana e di buon senso di notevole impatto statistico. A ciò mi piace aggiungere la necessità di una corretta e sempre più vasta informazione e di compagne di sensibilizzazione come appunto la giornata mondiale del cuore si prefigge.
La prevenzione deve diventare uno scopo comune e un modo di agire in sinergia fra ospedale e territorio che coinvolga anche l’educazione scolastica e una corretta alimentazione in famiglia, a fronte dell’enorme impatto sociale ed economico di queste patologie. Antonello Ranise