Un’edizione da consegnare all’album dei ricordi. Il Decennale del Festival Grock non ha tradito le attese, riscuotendo un ampio consenso e trovando nelle attrazioni che hanno catalizzato l’attenzione generale quanto di meglio sul piano dello spettacolo l’offerta potesse proporre. Il Circo El Grito, di e con Fabiana Ruix Diaz e Giacomo Costantini, che hanno portato sotto lo chapiteaux allestito in Piazzale Cristino lo spettacolo “20 DECIBEL,” ha sintetizzato alla perfezione l’essenza dell’evento portando alla ribalta artisti che seguono la via tracciata da Charles Adrien Wettach, in arte Grock, il più grande clown del ‘900 che sull’immediata collina imperiese trascorse gli ultimi anni di un’esistenza istrionica nella serenità di Villa Bianca.
«Il Catalogo che ha riassunto il percorso storico dei dieci anni del Festival, il Circo El Grito, lo spettacolo “Wow”, con protagonista Housch-ma-Housch, lo straordinario clown ucraino tra i più famosi al mondo da diversi anni punta di diamante del celebre Lido di Parigi, un autentico one man show – tutti momenti che hanno fissato un ricordo indelebile per questa edizione – dichiara il Sindaco Carlo Capacci. La Città ha risposto magnificamente, sintomo che quando gli eventi sono di alto livello gli imperiesi sanno rispondere presente».
«Il recente convegno genovese in materia di flussi finanziari pubblici nel settore Cultura e Servizi Ricreativi ha fornito dati che meritano un’attenta analisi – aggiunge l’Assessore alla Cultura Paolo Strescino – La posizione dell’Italia, nel panorama europeo, è purtroppo pessima, praticamente in fondo alla graduatoria assieme alla Grecia. Il disinvestimento delle risorse è un riscontro allarmante. Occorre un approccio diverso nei confronti della Cultura, ma i segnali in questa direzione non mancano. La direttiva che è scaturita dall’incontro informale dei Ministri UE tenutosi nella Reggia Reale di Venaria nel torinese, è chiara: si punta a inserire gli investimenti nel settore della cultura all’interno dell’agenda strategica Europa 2020. Un passo importante – continua Strescino – in quanto il punto di vista deve essere quello della Cultura come motore dell’economia. Un inizio verso un indottrinamento anche da parte dell’utenza: il cittadino partecipa raramente a eventi culturali e anche in questo caso l’Italia naviga nelle retrovie in compagnia di Cipro, Portogallo e Grecia. Per questo il gradimento e il successo riscossi da questa edizione del Festival Grock sono di buon auspicio. Eventi di questo tenore vanno preservati, in quanto eccellenze culturali non sono locali, ma dell’intero Paese, il cui rilancio passa anche attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico che include musei (e Grock è anche museo nella sua location di Villa Bianca, n.d.r.), biblioteche, pinacoteche, archivi di stato, sino ad arrivare alle attività ricreative. Un percorso ad ampio raggio – conclude Strescino – lungo e faticoso ma da intraprendere e Imperia con il suo Festival c’è».