22 Novembre 2024 06:06

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22 Novembre 2024 06:06

Imperia: consiglio comunale, le riflessioni del consigliere Lucio Sardi (AVS). “Comportamento vergognoso, sindaco e maggioranza non sanno reggere il confronto democratico”

“Nell’ultimo consiglio comunale di Imperia il sindaco e la sua maggioranza hanno decisamente perso la bussola, dimostrando ancora una volta di non saper reggere il confronto democratico con le opposizioni – Queste le parole di Lucio Sardi, consigliere comunale del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, in merito a quanto accaduto durante il Consiglio Comunale di lunedì 30 settembre durante la discussione della mozione sulle pale eoliche in Valle Arroscia.

Consiglio comunale: le riflessioni del consigliere Lucio Sardi

Nel corso della discussione delle pratiche portate dall’amministrazione, le risposte alle critiche o ai rilievi che abbiamo portato, utilizzando i modesti tempi concessi dal regolamento del consiglio, hanno visto un crescendo di insofferenza e mancanza di rispetto sia da parte dei consiglieri di maggioranza che dagli assessori.

Un atteggiamento di fastidio sempre più acceso col proseguire del dibattito, che è arrivato sino all’attribuirci strumentalmente intenzioni che non avevano nulla a che fare con i rilievi o le proposte emendative delle pratiche in discussione.

Si trattava di critiche o proposte normali in un dibattito consiliare, su cui la maggioranza poteva molto tranquillamente dichiararsi in disaccordo e votare contro, senza scivolare in attacchi irrispettosi anche di natura personale, su cui il presidente Vassallo ha ancora una volta dimostrato la sua inadeguatezza e parzialità, negando costantemente il diritto di replica per fatto personale, previsto dal regolamento.

Il fondo si è però toccato al momento della discussione delle mozioni (di cui due presentate dalle opposizioni e una dalla maggioranza) che riguardavano il progetto del parco eolico e il trasporto pubblico locale.

La discussione sulle due mozioni che esprimevano contrarietà al progetto del parco eolico (quella della maggioranza è stata presentata successivamente a quella delle opposizioni per cercare di coprirsi politicamente su questo tema) ha avuto un assurdo sviluppo perché i consiglieri di maggioranza si sono rifiutati di intervenire per discutere quella a nostra firma e hanno votato contro senza alcuna spiegazione.

In fase di discussione della seconda mozione sul parco eolico presentata dal consigliere di maggioranza Volpe, è partito un attacco strumentale con interventi contro la mozione delle opposizioni che era già stata votata, con l’evidente intenzione di non consentire il diritto di replica del sottoscritto in qualità di presentante.

In particolare l‘intervento del consigliere Fiorentino ha tentato assurdamente e con sprezzo del ridicolo, di negare che la nostra mozione fosse contraria al progetto del parco eolico, provocando inevitabili proteste sia per il metodo che per il merito della discussione.

In questa situazione, il presidente Vassallo non ha voluto intervenire per richiamare, nella discussione, al rispetto all’ordine dei lavori invitando i consiglieri a interventi che entrassero nel merito della mozione che in quel momento era in discussione e non ha consentito il diritto di replica per fatto personale sull’attacco sguaiato al sottoscritto da parte del consigliere Volpe che, in sede di replica alla sua mozione, ha ritenuto di definirmi “una persona falsa”.

Nel suo intervento, Volpe mi ha anche falsamente accusato di aver affermato che i consiglieri di maggioranza sarebbero stati portatori di interessi economici sul progetto del bacino idroelettrico di Taggia (parliamo dell’invaso di Glori contro cui la popolazione della valle Argentina è mobilitata) forse perché mi ero “permesso” di chiedere se fosse o meno favorevole a quell’opera in ragione di un curioso passaggio della sua mozione sull’importanza della produzione idroelettrica.

Altro motivo per l’irritazione e l’attacco strumentale di Volpe, potrebbe essere stato il passaggio del mio intervento in cui ho ricordato il sostegno pubblico dato alla candidatura di Bucci da parte di un imprenditore legato al settore energetico, auspicando che nella pianificazione delle aree utilizzabili per gli impianti di energia rinnovabile (che la Regione è tenuta a breve a predisporre a seguito di un decreto del ministero dell’ambiente di luglio), sia salvaguardato l’interesse dei territori e non quelli degli imprenditori che presentano progetti impattanti come quello eolico di Monte Moro e Guardiabella.

Ma quando si credeva di aver raggiunto l’abisso, il sindaco Scajola ha tirato fuori la sua personale trivella del degrado istituzionale per scavare ancora più a fondo e, lamentandosi del pessimo livello del dibattito del consiglio a cui lui aveva però già dato ampio contributo dando letteralmente dell’ignorante al consigliere Zarbano (che per protesta si è portato al centro dell’emiciclo) e accusando la consigliera Modaffari di “incitare alla rivolta”, ha dato a tutti una “lezione” di come lui intenda la democrazia.

Il sindaco, interrompendo la discussione sulla nostra mozione relativa al trasporto pubblico locale, ha infatti denunciato lo “scandalo” rappresentato dal fatto che il sottoscritto si era permesso di intervenire su tutte le pratiche all’ordine del giorno occupando troppo tempo della discussione del consiglio comunale, come se non sapesse che i tempi degli interventi sono limitati dal regolamento e l’unico che può intervenire sempre e senza limiti è proprio il sindaco, che spesso ne abusa.

Scajola ha quindi denunciato che era stato consentito di discutere ben tre mozioni nello stesso consiglio, dimenticando che non spetta a lui né alla maggioranza deciderlo, visto che le mozioni sono gli unici strumenti della minoranza per proporre pratiche da portare in discussione con tempi definiti dal regolamento del consiglio comunale e che una l’aveva peraltro presentata la sua maggioranza.
Si è quindi lamentato che il consiglio era iniziato già da alcune ore e che molti consiglieri (a differenza sua che vive da sempre di politica ed ha una lauta indennità da sindaco) hanno il loro lavoro e dovevano lavorare il giorno dopo (condizione che è invece del sottoscritto), ed annunciando che abbandonava il consiglio e si rifiutava di discutere la mozione sul trasporto pubblico locale.

Una volta arrivato l’ordine dal capo, i consiglieri di maggioranza hanno quindi rapidamente abbandonato il consiglio e fatto chiedere la verifica del numero legale per farlo interrompere ed impedire la discussione di una mozione che portava proposte per risolvere il grave stato dei trasporti pubblici locali di cui questa amministrazione sembra poco propensa ad occuparsi e quindi a discutere.

Un comportamento vergognoso, già verificatosi in precedenza, sempre su una mozione da me presentata, che dimostra la qualità del loro pensiero democratico ed una debolezza politica che emerge nella fase forse più delicata del percorso amministrativo di un sindaco tanto capace di gestire il potere, quanto inadeguato a ricoprire ruoli istituzionali con “disciplina e ed onore” come richiede l’articolo 54 della Costituzione”.

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