22 Novembre 2024 05:55

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22 Novembre 2024 05:55

Imperia: dopo la querelle in Consiglio comunale, Zarbano scrive al Prefetto. “Presidente e Sindaco devono rispettare le regole”

In breve: Luciano Zarbano scrive al Prefetto per chiedere un suo intervento dopo la querelle con il Sindaco Claudio Scajola e il Presidente del Consiglio comunale Simone Vassallo

La querelle avvenuta l’altra sera nel corso del Consiglio comunale, che ha visto al centro il consigliere Luciano Zarbano di Imperia senza Padroni, è finita ora all’attenzione del Prefetto Valerio Massimo Romeo.

Luciano Zarbano scrive al Prefetto per chiedere un suo intervento dopo la querelle con il Sindaco Claudio Scajola e il Presidente del Consiglio comunale Simone Vassallo

A richiedere l’intervento del rappresentante di Governo sulla questione è stato, attraverso una lettera, lo stesso Consigliere Zarbano. Che chiede al Prefetto di intervenire affinché il Sindaco Claudio Scajola e il Presidente del Consiglio comunale Simone Vassallo rispettino le regole relative allo svolgimento dei Consigli comunali.

Zarbano nella sua lettera riferisce quanto avvenuto nella seduta consigliare, che, secondo Zarbano, “fotografa una situazione assai limitativa del concreto espletamento del mandato di ogni singolo consigliere e che il più delle volte si traduce in persistenti violazioni delle norme regolamentari”.

Luciano Zarbano chiede quindi al Prefetto un intervento e un incontro affinché “dia disposizioni più chiare e cogenti sulla fattispecie del “Fatto Personale”, ma soprattutto che tale principio abbia efficacia tanto per la maggioranza quanto per la minoranza; chiarisca al Presidente del Consiglio ed al Sindaco, l’importanza e l’obbligo che sia applicato il Regolamento su ricordato e il summenzionato parere del Ministero degli Interni – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, per ciò che attiene il ruolo di entrambi durante le sedute in Consiglio Comunale, soprattutto avuto riguardo all’imparzialità, alla garanzia e alla tutela dei Consiglieri da parte del Presidente del Consiglio“.

Spiega Zarbano: “Il mio avvicinamento al tavolo della presidenza era stato volutamente interpretato come un gesto di minaccia nei confronti del Sindaco. Invece come dimostra la registrazione video allegata alla lettera al Prefetto, mi ero posizionato frontalmente tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco (e non davanti al solo Sindaco), e dai volti dei presenti (chiaramente visibili nel video) non si rileva alcuna reazione emotiva significativa. Questo spiega che l’unica intenzione era quella di completare la mia esposizione, dato che non mi era stata concessa la possibilità di replicare dopo che il microfono era stato spento.

Altri Consiglieri sono soliti avvicinarsi al Presidente del Consiglio e al Sindaco per discutere e questo rende il mio comportamento del tutto conforme ad una prassi abituale. Una volta giunto al mio posto, il Presidente in maniera alquanto energica mi redarguiva, diffidava ed ammoniva ufficialmente, minacciando anche di far intervenire la forza pubblica al ripetersi di simili comportamenti, poiché reo di essermi avvicinato al tavolo di presidenza. Ancora una volta il Presidente del Consiglio ha trattato con disparità un Consigliere di minoranza rispetto ad altri Consiglieri, ai quali nulla è stato mai rimproverato, pur avendo compiuto la stessa azione.

Nella comunicazione viene evidenziato il comportamento del Sindaco di sostituirsi al Presidente del Consiglio. Infatti il primo cittadino ha invaso il campo di competenze che sono peculiari del Presidente del Consiglio e quest’ultimo non ha fatto nulla per far valere il proprio ruolo. Probabilmente perché, rivestendo l’incarico commissariale in Forza Italia, si trova in evidente difficoltà a “rimproverare” il Sindaco stesso. Se ciò fosse vero, apparirebbe evidente l’incompatibilità tra i due incarichi.

Non rientra tra i compiti del Sindaco quello di moderare il dibattito o gestire l’andamento delle sedute o peggio ancora richiamare all’ordine i consiglieri. Pertanto è solo il Sindaco ad ignorare. Ancora una volta assistiamo alla volontà ad accentrare tutto su sé stesso. Confido nell’intervento del Prefetto, affinché venga garantita la distinzione tra il ruolo di Presidente del Consiglio e il ruolo di Sindaco, e che nessuno invadi il campo dell’altro, nel pieno rispetto di quelle forme che garantiscono una partecipazione democratica nella gestione della cosa pubblica”.

La lettera di Zarbano al Prefetto

                                                                      S.E. Dott. Valerio Massimo Romeo

                                                                                Prefetto di IMPERIA

Oggetto: Ruolo del Sindaco e del Presidente del Consiglio durante le sedute del Consiglio Comunale.                Richiesta di intervento del Prefetto.

Il sottoscritto Consigliere Comunale Luciano Zarbano,

premette

che la facoltà di intervento del Sindaco durante le sedute del Consiglio Comunale è disciplinata nel Regolamento del Consiglio Comunale. Infatti ai sensi dell’art. 21 del medesimo Regolamento può chiedere di intervenire prima del voto sulla discussione delle Mozioni d’Ordine. Inoltre ai sensi dell’art. 26 dello stesso Regolamento ha facoltà di intervenire al termine delle dichiarazioni di voto esclusivamente sulla pratica in trattazione e sugli eventuali emendamenti. Inoltre ai sensi dell’art. 49 del medesimo Regolamento, all’inizio o nel corso della seduta è sempre consentito al Sindaco fare dichiarazioni di particolare importanza per la Civica Amministrazione. Infine ai sensi dell’art. 54 del Regolamento in esame il Sindaco può intervenire senza limiti di tempo ma solo sull’argomento della mozione in discussione.

Aggiunge

che il Presidente del Consiglio Comunale è colui che presiede le sedute del Consiglio Comunale e i suoi poteri sono disciplinati nello Statuto della Città di Imperia e nel Regolamento del Consiglio Comunale. Infatti ai sensi dell’articolo 38 dello Statuto della Città di Imperia, nel tutelare la dignità e le funzioni dei Consiglieri, il Presidente del Consiglio assicura il regolare svolgimento dei lavori e modera la discussione durante le sedute del Consiglio Comunale e concede la facoltà di parlare. Inoltre ai sensi dell’art. 10 del Regolamento del Consiglio Comunale nel provvedere a mantenere l’ordine e la regolarità delle discussioni dirigendole e regolandole, concede la facoltà di parlare, precisando i termini delle questioni sulle quali si discute e si vota. Ancora ai sensi dell’art. 16 del medesimo Regolamento, spettano al Presidente del Consiglio i poteri per garantire l’ordine nell’aula. In aggiunta ai sensi dell’art. 19 del Regolamento del Consiglio Comunale, i Consiglieri che intendono intervenire sulle proposte di deliberazione fanno richiesta al Presidente del Consiglio. Infine ai sensi dell’art. 31 del Regolamento del Consiglio Comunale il Presidente, nel rappresentare il Consiglio stesso, esercitando con imparzialità ed equità tutti i compiti previsti dalla legge e dallo statuto, garantisce il rispetto delle norme sul funzionamento del Consiglio Comunale ed in particolare cura l’applicazione e l’interpretazione dello stesso Regolamento.

Evidenzia

che durante il Consiglio Comunale del 30 settembre u.s. il Sindaco Scajola, rivolgendosi ad una Consigliera di minoranza che poco prima era intervenuta, non rispettando il ruolo del Presidente del Consiglio, testualmente dichiarava: “Stia attenta alle parole,lei incita alla rivolta”. A questo punto lo scrivente, ritenendo che l’intervento del Sindaco andava oltre le prerogative riconosciute dai regolamenti, perché si stava sostituendo al Presidente del Consiglio, chiedeva la parola e testualmente domandava: “a che titolo il sindaco da delle raccomandazioni?” A richiesta di chiarimenti del Presidente del Consiglio il sottoscritto così rispondeva: “Il sindacocome tutti i consiglierichiede di parlare, dovrebbe chiedere di parlare”. A questo punto lo stesso Sindaco, interrompendo l’intervento dello scrivente che intendeva elencare le specifiche disposizioni di settore (in premessa meglio indicate), così replicava con tono alterato: “Lei non sa che il sindaco può intervenire in qualunque momento. Si legga il regolamento, perché Lei è un ignorante”. A questo punto lo scrivente si accorgeva che il microfono era spento con la conseguenza che non era più nelle condizioni di continuare a completare il proprio intervento. Per questa ragione il Cons. Zarbano si avvicinava al Presidente del Consiglio e al Sindaco, con il solo intento di elencare gli articoli di cui in premessa. Purtroppo il Sindaco non dava la possibilità, ribadendo: “Lei è un ignorante, Si legga il regolamento”. Il Presidente del Consiglio ripeteva per due volte: “vada a sedersi Consigliere Zarbano”, mentre il Sindaco, intromettendosi ancora una volta, diceva: “stia al suo posto”, cosa che lo scrivente immediatamente faceva.

Evidenzia

che le disposizioni di settore non concedono la possibilità al Sindaco di svolgere il ruolo di moderatore durante il Consiglio Comunale. Questa funzione è riservata esclusivamente al Presidente del Consiglio Comunale. Infatti il Presidente ha il dovere/potere di mantenere l’ordine, dirigere i lavori, concedere la parola ai consiglieri, stabilire l’ordine delle votazioni e annunciarne i risultati. Il Sindaco ha solo la facoltà di intervenire nelle discussioni per fornire chiarimenti o fare dichiarazioni ma limitatamente alle pratiche in trattazione. Non rientra tra i compiti del Sindaco quello di moderare il dibattito o gestire l’andamento delle sedute o peggio ancora richiamare i consiglieri all’ordine.

Aggiunge

che successivamente il sottoscritto, visto l’appellativo ricevuto di ignorante, chiedeva al Presidente di applicare l’art. 23 del Regolamento del Consiglio Comunale “Fatto Personale”, poiché si era sentito leso ed offeso nella reputazione per l’insulto ricevuto dal Sindaco. Il Presidente del Consiglio Comunale, Simone Vassallo, purtroppo non ne ravvisava la sussistenza.

Evidenzia

che sulla stampa e sui social sono state diffuse notizie e opinioni da parte di alcuni presenti al Consiglio che, oltre ad offrire una ricostruzione distorta dei fatti non facevano alcun cenno sull’offesa patita dal Cons. Zarbano, anzi hanno aggravato il danno già causato durante il Consiglio Comunale stesso. Infatti l’avvicinamento dello scrivente al tavolo della presidenza era stato volutamente interpretato come un gesto di minaccia nei confronti del Sindaco.

Specifica

che, come dimostrato dalla registrazione video allegata, il sottoscritto si è posizionato frontalmente tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco (e non davanti al solo Sindaco), e dai volti dei presenti (chiaramente visibili nel video) non si rileva alcuna reazione emotiva significativa. Questo conferma che l’unica intenzione era quella di completare la propria esposizione, dato che non gli era stata concessa la possibilità di replicare a causa del microfono spento. Inoltre, va sottolineato che altri Consiglieri sono soliti avvicinarsi al Presidente del Consiglio e al Sindaco per discutere. Ciò ha reso il comportamento del Consigliere Zarbano del tutto conforme ad una prassi abituale. Una volta giunto al proprio posto, il Presidente in maniera alquanto energica redarguiva, diffidava ed ammoniva ufficialmente il Cons. Zarbano, minacciandolo anche di far intervenire la forza pubblica al ripetersi di simili comportamenti, poiché reo di essersi avvicinato al tavolo di Presidenza. Ancora una volta il Presidente del Consiglio ha trattato con disparità un Consigliere di minoranza rispetto ad altri Consiglieri, ai quali nulla è stato mai rimproverato, pur avendo compiuto la stessa azione. Nonostante tutto il Cons. Zarbano non replicava e chiudeva lì la questione.

Evidenzia

ancora una volta (dopo la lettera inoltrata a V.S. il 25 luglio 2024) che, il Presidente del Consiglio, Simone Vassallo, con il proprio comportamento, ha violato tutti gli articoli di cui in premessa.

Evidenzia

che anche il Ministero degli Interni – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali con un proprio parere dell’8 Febbraio 2023 ha ribadito il ruolo di garanzia e di neutralità, considerato che il Presidente rappresenta l’intero Consiglio Comunale, tutelandone la dignità ed assicurando l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla legge e dallo statuto. Inoltre nello stesso parere si può leggere: “Il Presidente del Consiglio esercita le sue funzioni con imparzialità, nel rispetto delle prerogative del Consiglio e dei diritti dei singoli Consiglieri”.

Evidenzia

che il Presidente del Consiglio ha volutamente negato, nonostante vi fossero i presupposti, il Fatto Personale al Cons. Zarbano. Infatti il Sindaco Scajola ha proferito una gratuita offesa, nei confronti dello stesso Consigliere.

Evidenzia

che da inizio mandato il Presidente del Consiglio Comunale non ha mai concesso il “Fatto Personale” ad un appartenente alla minoranza, nonostante si siano verificate situazioni pienamente rientranti nella previsione di cui all’art. 23 del Regolamento del Consiglio Comunale.

Ricorda

l’art. 135 del TUEL, in merito ai poteri del Prefetto, esattamente nella parte dove testualmente recita: ovvero quando sia necessario assicurare il regolare svolgimento delle attività delle pubbliche amministrazioni, richiede ai competenti organi statali e regionali gli interventi di controllo e sostitutivi previsti dalla legge”.

Aggiunge

come in capo al Prefetto spettino anche poteri di controllo sostitutivo (c.d. controllo sostitutivo prefettizio), nelle ipotesi di comportamento omissivo degli organi degli enti locali in relazione a provvedimenti che avrebbero dovuto adottare obbligatoriamente.

Chiede

a V.S. in qualità di Rappresentante del Governo preposto a tutela e a garanzia del normale funzionamento e costituzione degli organi elettivi del Comune, a seguito di quanto esposto che fotografa una situazione assai limitativa del concreto espletamento del mandato di ogni singolo consigliere e che il più delle volte si traduce in persistenti violazioni delle norme regolamentari, un incontro ed un intervento affinché:

  • dia disposizioni più chiare e cogenti sulla fattispecie del “Fatto Personale”, ma soprattutto che tale principio abbia efficacia tanto per la maggioranza quanto per la minoranza;
  • chiarisca al Presidente del Consiglio ed al Sindaco, l’importanza e l’obbligo che sia applicato il Regolamento su ricordato e il summenzionato parere del Ministero degli Interni – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, per ciò che attiene il ruolo di entrambi durante le sedute in Consiglio Comunale, soprattutto avuto riguardo all’imparzialità, alla garanzia e alla tutela dei Consiglieri da parte del Presidente del Consiglio;

Imperia, 2 ottobre 2024

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