22 Dicembre 2024 21:13

22 Dicembre 2024 21:13

Cipressa e Costarainera senza acqua: Quesada (PD) prende le difese del Consorzio Irriguo. “Trasferimento a Rivieracqua inopportuno e potenzialmente dannoso. Inaccettabile la diffida”

Il Segretario Provinciale del Partito Democratico, Cristian Quesada, esprime una ferma critica alle azioni intraprese dal Commissario Ad Acta dell’Ato Idrico, Claudio Scajola, nei confronti del Consorzio Irriguo e Potabile Cipressa Costarainera.

Nella serata di ieri, infatti, in seguito ai continui disservizi idrici a Cipressa e Costarainera, il Commissario ad Acta, Claudio Scajola, aveva diffidato il Consorzio Irriguo, imponendo il “trasferimento immediato del personale e delle reti, degli impianti, delle dotazioni patrimoniali e dei beni strumentali necessari alla gestione del servizio acquedottistico del Consorzio Irriguo e Potabile Cipressa Costarainera a favore di Rivieracqua S.p.A”.

Acqua: Quesada (PD) prende le difese del Consorzio Irriguo

Difendo con convinzione il ruolo del Consorzio, poiché il trasferimento immediato della gestione del servizio idrico a Rivieracqua S.p.A. risulta inopportuno e potenzialmente dannoso per i cittadini di Cipressa e Costarainera.

Le ragioni che giustificherebbero questa decisione, basate sulla presunta scadenza delle concessioni dal 2010, non reggono. È fondamentale ricordare che una causa è ancora in corso presso il Tribunale delle Acque Pubbliche di Torino, e confido che la giustizia farà il suo corso. La gestione del Consorzio è cruciale per garantire un servizio idrico efficiente e vicino alle reali necessità della popolazione. Non possiamo permettere che ulteriori disservizi colpiscano i nostri cittadini.

Trovo inaccettabile la diffida firmata da Scajola, che obbliga il Consorzio a completare il trasferimento degli impianti entro due giorni, minacciando di adottare misure di autotutela possessoria, inclusi il recupero degli impianti e la regolarizzazione giuridica della gestione del servizio, anche con l’ausilio delle Forze dell’Ordine. Questo atteggiamento non solo mina il principio di legalità, ma non rientra minimamente nei poteri del Commissario ad Acta dell’Ato Idrico, dimostrando un comportamento autoritario e intimidatorio che non ha posto in una democrazia. La questione dell’acqua è troppo seria per essere affrontata con simili metodi.

Sono certo che il Prefetto, grazie al suo buonsenso e alla sua capacità di mediazione, troverà una soluzione che tenga conto dei diritti dei cittadini e delle realtà locali.

È essenziale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per garantire un servizio idrico di qualità, nel rispetto delle legittime aspettative dei cittadini di Cipressa e Costarainera. La salute e il benessere della nostra comunità devono rimanere la priorità assoluta”.

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