“Acqua, bene e risorsa” – Questo il tema di un importante convegno, organizzato dalla provincia e ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) che si è svolto questa mattina, sabato 5 ottobre, presso il Comune di Imperia.
L’appuntamento ha visto gli interventi di tecnici ed esperti del settore, incentrati in particolare sul territorio della nostra provincia. Sono state fatte proposte e trattati temi riguardanti risorsa idrica nel nostro territorio.
Il Commissario Scajola ha illustrato la possibilità di un importante progetto, inviato al Governo e in attesa di finanziamenti che, se attutato, sarà in grado di servire metà della provincia, riducendo la dipendenza dall’acqua del Roja e un dimezzamento dei costi delle bollette.
Presentato un progetto per usare le fonti del Tanarello e l’acquedotto di Rezzo. Commissario Claudio Scajola
“Oggi si tiene un convegno promosso da ANCE, l’associazione dei costruttori edili, che da tempo sta studiando un progetto per piccoli invasi, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze irrigue delle aziende e garantire maggiore sicurezza in ambito di protezione civile, in caso di incendi.
A questo abbiamo aggiunto una serie significativa proposte, che proprio in questi giorni abbiamo inviato al governo, riguardanti l’acqua potabile.
In particolare, si tratta di portare avanti un progetto antico che riguarda le fonti del Tanarello, l’acquedotto di Rezzo e una fonte significativa presente nel traforo Armo-Cantarana. L’idea è di convogliare l’acqua a caduta libera, con costi praticamente nulli, ottenendo una quantità simile a quella erogata dall’acquedotto del Roja.
Questo porterebbe a un dimezzamento dei costi delle bollette, qualora il progetto venisse realizzato, ma, soprattutto, garantirebbe maggiore sicurezza.
Infatti, già in questo periodo abbiamo ricevuto segnalazioni dall’Autorità di Bacino su alcune criticità relative alla sorgente del Roja, che dimostra segni di precarietà.
Per questo è necessario guardare avanti e progettare soluzioni future. Oggi, in occasione di questo convegno, discuteremo dei piccoli invasi a scopo irriguo e di un grande progetto per la gestione delle risorse idriche potabili.
Si tratta di costi molto elevati, come si può immaginare, quindi c’è bisogno di investimenti statali, oltre a quelli privati, che sicuramente ci saranno. Tuttavia, è necessario riconoscere che il primo bisogno di questo territorio è la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.
C’è già un progetto di massima che abbiamo steso e che presenteremo con delle slide fra pochi minuti. Sì, lo abbiamo inviato al governo ieri o l’altro ieri”.
Quali sono le criticità della sorgente del Roja?
Il rischio riguarda la diminuzione della capacità di prelievo attuale, che è di circa 400 litri al secondo. Oltre al costo di pompaggio, se questo progetto che stiamo presentando venisse realizzato, potremmo servire metà della provincia, riducendo la dipendenza dall’acqua del Roja e garantendo un futuro idrico sicuro.
Credo che, guardando ai problemi complessivi, ci siano diverse priorità. La prima è sicuramente l’acqua, perché senza acqua non c’è prospettiva. Poi ci sono le infrastrutture, e, nel caso della città di Imperia, la tanto attesa ripartenza del porto turistico“.
“La gestione della risorsa idrica della Provincia di Imperia soffre di una mancanza di sincronismo tra la disponibilità e la domanda, ovvero piove nei mesi di più autunnali e invernali, quando meno serve e non piove nei mesi estivi, quando più servirebbe ad esempio per l’irrigazione. L’Università di Genova ha condotto uno studio per verificare la possibilità di trattenere l’acqua in serbatoi di media e piccoli dimensioni per renderla disponibile agli scopi industriali, agricoli e turistici nelle quantità e nei tempi richiesti. Lo studio ha dimostrato la fattibilità di un certo numero di serbatoi di invaso nel rispetto della normativa regionale nei territori del fiume Nervia, Argentina e Impero”, commenta Luca G. Lanza, docente del Dipartimento Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale dell’Università di Genova che ha presentato uno studio di fattibilità di invasi sui torrenti Nervia, Argentina e Impero per l’approvvigionamento idrico ad uso agricolo, antincendio e industriale.
Enio Marino, presidente ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) IMPERIA, che ha evidenziato l’impegno dell’associazione di categoria a supporto delle politiche a sostegno delle risorse idriche:
“Abbiamo deciso di mettere a disposizione della comunità il nostro studio di fattibilità di invasi superficiali per l’approvvigionamento idrico ad uso agricolo, antincendio e industriale in bacini idrografici nel Ponente Ligure come contributo di idee per risolvere il problema con cui ci troveremo sempre più a che fare, in quanto crediamo si tratti di un progetto valido ed attuabile”
Andrea Poggi, responsabile Nord Ovest Enel Green Power Italia srl, ha affrontato il problema dell’idroelettrico e del mini-hydro con gli altri usi della risorsa acqua: “Gli impianti idroelettrici di piccola taglia sono numerosi in tutto il Paese. Sono importanti presenze sul territorio, uno strumento a favore della sostenibilità ambientale, oltreché di quella sociale, e rientrano a pieno titolo nella generazione distribuita, uno degli elementi su cui si fonda la transizione energetica”.
Durante l’incontro, l‘ingegner Valerio Chiarelli, direttore tecnico di Rivieracqua s.p.a, ha ricordato la recente posa di circa 20 km di condotte che ha ammodernato la rete idrica provinciale, inoltre ha sottolineato come il prossimo investimento di fondamentale importanza è quello finalizzato alla ricerca e all’eliminazione delle perdite d’acqua delle tubazioni.
Le principali parti intervenute (Provincia di Imperia, ANCE Imperia e Confindustria Imperia, Rivieracqua s.p.a.) hanno firmato un protocollo d’intesa nel settore degli appalti di lavori, servizi e forniture riguardanti il servizio idrico integrato dell’ambito ottimale imperiese.
A cura di Alessandro Moschi