La Val Bormida è stata teatro di una vasta esercitazione dei Vigili del Fuoco nell’ambito del progetto “Nightingale”, finanziato dalla Commissione Europea.
L’iniziativa ha coinvolto più di 400 figuranti, fra tecnici e soccorritori, in uno scenario emergenziale realistico, ideato per testare nuove soluzioni tecnologiche e migliorare la gestione delle maxi-emergenze.
Le manovre rientrano nel quadro di un più ampio progetto europeo, finanziato con circa 9 milioni di euro
L’evento, organizzato in due località distinte, ha visto la partecipazione di 23 partner provenienti da 11 Paesi, rappresentanti di aziende, enti di ricerca e soccorritori, tutti impegnati nello sviluppo di strumenti innovativi per migliorare l’efficacia dei soccorsi in situazioni critiche. NIGHTINGALE, con un finanziamento di circa 9 milioni di euro, si concentra sul potenziamento delle capacità operative della risposta sanitaria e della sicurezza pubblica, con particolare attenzione alla fase pre-ospedaliera e alle procedure di triage.
Dove e come si è svolta la simulazione
A Cengio in Palazzo Rosso, sono state collocate le sale operative simulate di 118, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, e Carabinieri, le postazioni dedicate all’illustrazione dei dettagli tecnici degli strumenti sviluppati dal progetto e uno spazio dedicato alle Autorità e agli osservatori dove è stata trasmessa la diretta video dell’evoluzione della risposta sul campo a livello tattico e strategico. Nel contempo è stato illustrato l’impiego della strumentazione innovativa sviluppata e il suo impatto sulle procedure operative in essere e gli esiti attesi; Nel comune di Cairo Montenotte, presso un complesso industriale dismesso di grandi dimensioni, è stato allestito lo scenario emergenziale, nel cui ambito sono state impiegate più di 400 figuranti, tecnici e soccorritori.
L’obiettivo dell’esercitazione nel progetto Nightingale
L’obiettivo dell’esercitazione era fornire uno scenario emergenziale realistico, permettendo di impiegare le soluzioni proposte dal progetto NIGHTINGALE. Queste includono:
- Sistemi di gestione delle Sale Operative
- Utilizzo delle informazioni generate dai Social Media per il supporto al triage delle vittime, anche quando numerose
- Ottimizzazione delle risorse per garantire un livello più alto di assistenza
Nello scenario sono stati testati anche:
- Due diversi tipi di droni: uno per trovare le vittime e l’altro per rilevare i loro parametri vitali, anche in luoghi remoti
- Un sistema portatile per il rilevamento dei parametri vitali
- Sei sistemi di intelligenza artificiale per supportare il personale sanitario nelle operazioni di soccorso
Lo scenario prende le mosse dal collasso di un edificio di grandi dimensioni, nel quale i soccorritori hanno trovato numerose vittime. Una prima descrizione dello scenario è stata riferita attraverso l’impiego di parte degli strumenti sopra indicati. L’approccio di tutti i soccorritori allo scenario, è stato rallentato da numerose vittime (codice triage verde e/o illesi), che si è riversato verso l’entrata.
Al lato opposto all’entrata, è stata vista alzarsi la nube di polvere, generata dal crollo dell’edificio, dove sono stati poi localizzate le vittime più gravi. Tra l’ingresso e il sito del crollo, molte vittime di diversa gravità sono state sottoposte a triage, stabilizzate e soccorse, impiegano procedure simulate che prevedono l’impiego delle tecnologie messe a disposizione dal progetto.
Prezioso è stato anche il contributo del Liceo Orazio Grassi di Savona che ha fornito 65 studenti come figuranti. Hanno partecipato 49 veicoli dei soccorritori e più di 400 persone tra Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Asl 2, oltre a personale di supporto.