I Carabinieri, sempre in prima linea nella lotta alle truffe, rinnovano l’appello a tutta la popolazione. Mai fidarsi di chi, spacciandosi per Carabiniere od Avvocato, chiede denaro o gioielli per aiutare parenti in difficoltà.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Imperia, infatti, in collaborazione con i quelli della Compagnia di Albenga, hanno individuato ed arrestato, in flagranza di reato, due campani in trasferta che avevano tratto in inganno un’anziana 84enne di Mendatica con la consolidata tecnica del finto Carabiniere/Avvocato.
Gli arrestati sono padre e figlio, rispettivamente di 54 e 17 anni, provenienti da Arzano, in provincia di Napoli.
Con una telefonata un sedicente avvocato ha riferito alla donna che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che, per evitarne l’arresto da parte dei Carabinieri, avrebbe dovuto consegnare a un suo collaboratore del denaro e oggetti preziosi.
L’anziana, credendo che fosse tutto vero, ha raccolto tutti i gioielli ed il denaro custodito in casa riponendo il tutto in un sacchetto che è stato poi consegnato al fantomatico collaboratore dell’avvocato che tempestivamente aveva raggiunto l’abitazione.
Una volta in casa il malvivente ha prelevato tutto l’oro ed il denaro e prima di fuggire, ha sottratto alla vittima anche il telefono cellulare per impedirgli che, una volta avvedutasi del raggiro, potesse dare l’allarme.
Per fortuna l’anziana ha subito realizzato quanto accaduto ed è riuscita a chiedere aiuto ai vicini che hanno allertato i carabinieri che si sono immediatamente posti alla ricerca dei due. Poco dopo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imperia sono riusciti ad individuare l’auto, già in precedenza segnalata per presunti altri tentativi di truffa ed utilizzata dai malviventi, intercettandola in prossimità del casello autostradale di Finale Ligure dove, con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Albenga, precedentemente allertati, sono riusciti a bloccarla. All’interno dell’autovettura è stata rinvenuta l’intera refurtiva, pari a 600 euro in contante ed oltre mezzo chilo in oro e gioielli, del valore di circa 15 mila euro, di cui la donna si era privata per “salvare” il figlio dall’arresto.
Grande è stata la gioia dell’anziana quando, presso gli uffici della Caserma Somaschini, ha potuto riconoscere tutti i propri averi e riportare a casa i ricordi di una vita oltre il denaro sottrattole poche ore prima. Entrambi i fermati sono stati arrestati e, su disposizione delle competenti Autorità Giudiziarie, tradotti presso il centro di prima accoglienza di Genova e la casa circondariale di Imperia.
In relazione al presente comunicato si sottolinea che è fatta salva la presunzione di innocenza delle persone sottoposte alle indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.