Si è tenuta questa mattina presso il ridotto del Teatro Cavour di Imperia, la presentazione ufficiale della stagione 2024-2025. Tanti e di prestigio gli appuntamenti in programma dal 15 dicembre al 10 maggio.
Teatro Cavour di Imperia: presentata la stagione 2024-25
Dal 15 dicembre 2024 al 10 maggio 2025 il pubblico può scegliere tra undici spettacoli serali, un cartellone per le scuole, i film de “Il cinema ritrovato: classici restaurati in prima visione” della Cineteca di Bologna e gli incontri nel ridotto con la “Storia segreta dei grandi libri” e “Tre scrittori sbocciati sulla terrazza di Ponente” a cura di Corrado Bologna.
La Stagione è organizzata da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi e il sostegno del Comune di Imperia. Ne sono protagonisti Maurizio Lastrico, Peter Stein, Maddalena Crippa, Tullio Solenghi nei panni di Gilberto Govi, il corpo di ballo del Teatro Nazionale dell’Opera Rumena, la Compagnia della Rancia, Simone Cristicchi e Amara, il clown David Larible, Marco Baliani, Roberto Alinghieri, Corrado Bologna, Carla Peirolero, Enrico Campanati, tra gli altri.
Un anno che si conclude con la prima nazionale de “La buona novella di Fabrizio De André” con David Riondino, spettacolo che prevede il coinvolgimento di bande e cori del territorio. Sono in vendita biglietti e abbonamenti.
Claudio Scajola, sindaco di Imperia
“Finalmente si apre nella sua completezza. Restauri lunghi, costosi, importanti della fabbrica complessiva del Cavour. La sala, il cinematografo inserito, il ridotto restaurato, la zona per il ballo, la zona per la musica, in buona sostanza questa fabbrica completamente ristrutturata e resa all’onore del mondo e quindi nella possibilità di accogliere qualsiasi livello di spettacolo e qualsiasi tipo di opera o di cinematografo, adesso incomincia la sua vita vera.
Dopo il periodo delle aperture provvisorie come collaudi che abbiamo fatto questa estate, adesso inizia la stagione.
Con oggi si presenta una stagione di grande qualità, che inizierà a metà dicembre e arriverà fino alla fine della primavera, con un cartellone sia di film d’epoca restaurati, sia di ballo, sia di teatro, sia di commedia, che finalmente restituiscono nella sua pienezza a Imperia il suo teatro.
Sergio Maifredi, presenta la stagione 2024-25 del Teatro Cavour
Il programma lo abbiamo pensato come una grande regia, una grande regia per tutti, è un progetto che parte il 15 di dicembre, arriva fino al 10 di maggio e ha vari generi di teatro, volutamente.
L’unitarietà è dato dall’eccellenza, ma abbiamo cose molto diverse. Abbiamo Maurizio Lastrico, quindi un grande comico che tutti quanti conosciamo, ma abbiamo il balletto invece con 40 ballerini in scena e il Lago dei Cigni.
Abbiamo la grande prosa, Chekhov con Peter Stein e Maddalena Crippa. Abbiamo l‘operetta con i musicisti in buca che suonano dal vivo. Abbiamo un grande clown, David Larible.
Abbiamo il Vecchio e il Mare suonato con le musiche di Tiomkin con l’Ensemble dal Vivo, abbiamo Kohlhaas di Marco Bagliani, abbiamo Grease, un grande musical, abbiamo Simone Cristicchi e Amara che portano il concerto dedicato a Battiato e abbiamo una produzione che nasce qui a Imperia con Davide Riondino, con i suoi musicisti, ma anche con la banda musicale di Imperia e di Diano Marina, con il coro ConClaudia e con il Coro Mongioje, che sono insieme, che lavorano insieme in questa produzione che è la buona novella di Fabrizio De Andrè, quindi qualche cosa che nasce sul territorio ma che al tempo stesso ha una portata, una valenza nazionale.
Lo abbiamo pensato come una stagione che deve essere di tutti, infatti lo slogan è il tuo teatro, il teatro Cavour, il tuo teatro. Lo abbiamo pensato come un teatro della città, perché così è il mandato che il Comune ha dato a noi e quindi è il teatro della città, il teatro di tutti, ma anche al tempo stesso il teatro che guarda alla Liguria del Ponente, guarda alla Francia e guarda quindi al Mediterraneo. Dobbiamo pensarci quindi come qualcosa che ha forza sul territorio, ma anche la voglia di essere uno dei teatri importanti della nostra regione, uno dei teatri importanti con cui i teatri del sud della Francia possono dialogare e quindi anche un teatro che può dire qualcosa a livello nazionale, con grande forza, una barca leggera ma che può navigare molto bene, affrontare il vento.
La barca è nuova, perfetta, adesso sta a noi farla partire e riuscire a prendere il vento migliore e fare la nostra regata. Insieme, fabbrica in questo senso, fabbrica artigiana vorrei aggiungere.
Per noi non è mai il singolo spettacolo, intanto gli spettacoli hanno una loro forma come… una musica che quindi ha delle note che arrivano prima, arrivano dopo e creano quindi una melodia che va in qualche modo seguita. Il teatro non è solo lo spettacolo alla sera, il teatro è anche il grande cinema, grande cinema che si pone non in concorrenza con chi già bene sta facendo il cinema, ma con l’idea del grande cinema restaurato e quindi abbiamo un rapporto con la Cineteca di Bologna, ci porterà 8 film che saranno in un percorso di rassegna, una grande apertura con un pugno di dollari, poi 6 film dedicati a Marcello Mastroianni nei 100 anni dalla sua nascita, Marcello Mastroianni e i grandi registi italiani che lo hanno diretto, e poi finiamo invece con quello che è un’apertura per un nuovo ciclo che andremo poi a presentare, dedicato ai grandi registi europei, e quindi Wim Wenders, con Paris, Texas e quindi con i quarant’anni di Paris, Texas, con l’idea di venire al cinema insieme a vedere ciò che magari abbiamo già visto ma vogliamo rivedere sul grande schermo insieme con varie generazioni.
Negli 8 mercoledì che partono il mercoledì 22 gennaio e che vanno avanti per 8 mercoledì in cui c’è il cinema, alle ore 17, cinema alle 20, alle ore 17 ci saranno gli incontri nel foyer che ho fatto curare dal professor Corrado Bologna, già professor alla normale di Pisa, fortemente legato al territorio d’Imperia, con grande capacità anche di dialogo col pubblico, lui ha fatto moltissima radio, è stato in palcoscenico con me in tante produzioni, e saranno cinque incontri riuniti in un ciclo dedicato ai segreti dei grandi libri.
Quindi come è stato ritrovato il manoscritto del Boccaccio, del Decameron, come sono stati salvati i manoscritti di Gadda, come Alessandro Manzoni ha impaginato la prima edizione facendo in modo che il Promessi Sposi fosse anche quasi un film, lo storyboard di un film, quindi con le immagini.
Ecco, i Segreti dei Grandi Libri e poi un piccolo ciclo di tre incontri dedicato invece a tre scrittori sbocciati a Ponente, tre scrittori di portata nazionale come Italo Calvino, come Francesco Biamonti, come Nico Orengo, fortemente però legati a questo territorio, perché il Cavour deve essere in qualche modo una locomotiva.
Per cui le cose che accadono qui al Cavour sono legate fortemente alla valorizzazione del territorio, ma al tempo stesso devono avere una portata sempre nazionale, ma anche europea, diciamolo insieme, nel senso di avere l’ambizione di essere qualcosa che possa andare anche oltre il confine della provincia d’Imperia, ma allargarsi, allargarsi anche verso la Francia, creando delle collaborazioni.
Questa è una cosa importante, è un teatro che deve essere aperto nelle produzioni al territorio, non vuol dire aprire le porte e fare qualunque cosa capiti, vuol dire aprire le porte come andare a vedere dei giovani giocatori di calcio e riuscirli a mettere insieme in una squadra, quindi non lavorare sul singolo ma lavorare sull’insieme, facendo in modo che quindi l’idea che ognuno porta non sia la sua idea per sé, ma deve essere la sua idea per gli altri, da condividere“
Marcella Roggero, presenta lo spettacolo Cacelotti e Ciantafurche
“Continuiamo nel filone delle aperture, delle anteprime del Teatro Cavour, lo facciamo a conclusione di quello che è stato un centenario per la città di Imperia, denso di appuntamenti ma soprattutto significativo per aver messo insieme tutte le anime di questa città.
Quindi il 19 e il 20 sera ci sarà il Teatro Cavour, appunto la messa in scena di Cacelotti e Ciantafurche con i Ramaioli che recuperano quella che era stata un’opera di anni fa e la riportano a sempre con, alla guida come direttore Manera, prima era Manera padre, ora Manera figlio.
Abbiamo ritenuto che fosse un bel modo per finire il centenario e questa diciamo chiusura del centenario al teatro Cavour insieme ai cittadini fa, è anche un’anteprima di quello che sarà poi tutta la stagione che come è stato ben spiegato da chi mi ha preceduto è una stagione di altissimo livello.
Che si chiude poi con uno spettacolo che racchiude anche, che ingloba anche realtà locali. Abbiamo aspettato tanto per avere questo teatro, ma noi abbiamo lavorato moltissimo perché fosse un teatro aperto ad ogni possibilità di spettacolo e soprattutto aperto alla cittadinanza che se ne possa riappropriare.
Per noi è veramente una giornata di grande orgoglio e di grande felicità poter presentare la prima stagione al Teatro Cavour, quindi vi aspettiamo tutti numerosi.
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A cura di Alessandro Moschi