15 Novembre 2024 01:18

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15 Novembre 2024 01:18

Imperia: ex bocciofila “Pietro Salvo”, Claudio Scajola indagato anche per falso

In breve: Nelle indagini sui lavori per la creazione di un parcheggio nell'ex bocciofila, si complica la posizione di Claudio Scajola

Nell’ambito dell’inchiesta di Procura e carabinieri per i lavori eseguiti dalla Provincia nell’ex Bocciofila Pietro Salvo di Corso Roosevelt, per il Presidente della Provincia Claudio Scajola, spunta anche l’accusa di falso ideologico e materiale continuato commesso da pubblico ufficiale in concorso con altri.

Nelle indagini sui lavori per la creazione di un parcheggio nell’ex bocciofila, si complica la posizione di Claudio Scajola

Nei giorni scorsi era emersa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Claudio Scajola per il reato, ormai non più tale, di abuso d’ufficio. Se per l’abuso d’ufficio, a seguito dell’abrogazione del reato, la posizione di Scajola è destinata ad essere stralciata, diverso è il discorso per il reato di falso, appesantito dall’aggravante che Scajola avrebbe agito nel suo ruolo di Presidente della Provincia e quindi di pubblico ufficiale, in concorso con altri e in modo continuato.

Il coinvolgimento di Claudio Scajola nell’inchiesta con l’accusa di falso sembra sia legata a prove e dichiarazioni raccolte dagli inquirenti nel corso delle indagini, attraverso l’audizioni di persone informate sui fatti, che avrebbero contribuito a chiarire le procedure attuate nell’affaire legato alla realizzazione del parcheggio.

Sempre nell’ambito della stessa inchiesta è spuntata anche l’ipotesi della formulazione del reato di corruzione, ma, almeno fino a questo momento, non è dato avere conferme in merito e nemmeno sapere a carico di chi tale accusa sarebbe stata formulata.

Il nodo cruciale sulla vicenda della bocciofila è rappresentato dal fatto che la Provincia ha pagato a sue spese l’intervento di demolizione di opere abusive presenti nel terreno, per poter avere in seguito campo libero nell’attuare la procedura di acquisto della stesa area dal privato. Mentre avrebbe dovuto essere il privato a demolire gli abusi a sue spese e rendere quindi il terreno “vendibile”.

Nell’ambito della stessa inchiesta erano già finiti sul registro degli indagati numerosi dirigenti provinciali:  il segretario e direttore generale di Provincia e Comune, Rosa Puglia, il dirigente del settore Affari legali Manolo Crocetta; l’ingegner Michele Russo, dirigente del Settore Infrastrutture; Pier Carlo Gandolfo, geometra sempre del Settore Infrastrutture, che aveva firmato la perizia sul valore della bocciofila e, sempre del Settore Infrastrutture, l’ingegner Fulvio Modugno, che aveva redatto il progetto per trasformare l’area dell’ex bocciofila in un parcheggio, che doveva sopperire alle carenze del Palazzo provinciale.

Claudio Scajola per difendersi dalle accuse che gli vengono contestate, delle quali è evidentemente al corrente, ha chiesto e ottenuto dalla Provincia l’attivazione della polizza assicurativa per la ”Tutela Legale e Spese Peritali”, presentando già parcelle dei suoi legali di fiducia per un totale di 5 mila euro.

Gli uffici della Provincia hanno quindi autorizzato il pagamento a Claudio Scajola dei 5 mila euro per le parcelle dei legali fin qui presentate, evidenziando, però, che il denaro dovrà essere rimborsato all’Ente in caso di condanna a titolo di dolo o colpa grave, di accertamento di un conflitto d’interesse con l’Ente o di mancata trasmissione delle parcelle quietanzate”.

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