22 Dicembre 2024 06:02

22 Dicembre 2024 06:02

Imperia: nuova ferrovia, passano in giudicato le sentenze a favore dei proprietari non frontisti. Rfi perde in appello e rinuncia alla Cassazione

In breve: L'avvocato Prato, che difende i proprietari di case, mette le mani avanti anche per gli interventi di Aurelia Bis e allargamento di via Agnesi

Rfi dopo la sconfitta in Appello ha rinunciato al ricorso in Cassazione e sono quindi passate in giudicato cinque sentenze destinate a costituire un orientamento e un precedente giurisprudenziale.

L’avvocato Prato, che difende i proprietari di case, mette le mani avanti anche per gli interventi di Aurelia Bis e allargamento di via Agnesi

Si tratta delle sentenze che riconoscono il diritto a un indennizzo per i proprietari non frontisti, vale a dire per quei proprietari le cui case non si affacciano direttamente sull’opera ferroviaria, ma sorgono ad alcune decine di metri dalla stessa. Ad oggi sono in tutto dieci le sentenze del Tribunale di Imperia appellate da Rete Ferroviaria Italiana (RFI SpA).

Spiega l’avvocato Paolo Prato, che assiste i proprietari di immobili: “Dopo le sentenze della Corte d’Appello di Genova, il gestore ferroviario non ha proposto ricorso in Cassazione, quindi i principi sono destinati a costituire un precedente a livello nazionale.

A questo punto fondamentale è appunto che le linee guida TAV non sono una norma di legge ma sono solo un regolamento, una raccomandazione, un insieme di parametri interni che non possono sostituirsi alla legge e fondamentale principio è quello che vede appunto un principio di giustizia distributiva a livello pubblicistico per il quale il privato non può subire il sacrificio per un interesse pubblico senza essere chiaramente proporzionalmente indennizzato”

Sembra un messaggio anche per il territorio imperiese. Qui si sta parlando in futuro dell’Aurelia bis e dell’allargamento di via Agnesi

“Sì, a livello locale abbiamo molte nuove infrastrutture. In provincia di Imperia e a livello italiano sono migliaia le opere di piccole medie e grandi dimensioni che sono in atto grazie al Pnrr e altre fonti e a livello locale quindi in futuro la speranza è che non commettano gli errori che hanno commesso per il raddoppio San Lorenzo – Andora e che indennizzo tutti i danni che spettano ai privati.

Perché non parliamo solo degli espropri, quindi dell’indennizzo per il valore venale, ma parliamo anche dei danni conseguenti alla cantierizzazione e i danni da svalutazione, quello che viene denominato come il fenomeno dell’espropriazione larvata, che quindi quando l’opera va in esercizio causa una svalutazione degli immobili e anche questi devono essere indennizzati. La soluzione è senz’altro coinvolgere direttamente i privati prima e quindi evitare un futuro pesante contenzioso che non è nell’interesse di nessuno, né del pubblico né del privato”.

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