15 Ottobre 2024 21:48

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15 Ottobre 2024 21:48

Porto commerciale, lavoro e sviluppo: in biblioteca a Imperia il dibattito pubblico. “Abbandonato dall’amministrazione comunale negli ultimi anni”/Foto e Video

Grande partecipazione questo pomeriggio, lunedì 14 ottobre, in biblioteca a Imperia per l’incontro-dibattito pubblico sul futuro del porto commerciale di Oneglia

Porto commerciale, lavoro e sviluppo della città: a Imperia il dibattito pubblico

All’incontro erano presenti Riccardo Degl’Innocenti, esperto di lavoro portuale e Bruno Rossi, ex dirigente CGIL portuali di Genova. Ad introdurre il dibattitoGiovanni Zecchini, della compagnia portuale Ludovico Maresca di Imperia.

Significativa anche la presenza della politica, molti infatti i candidati consiglieri alle prossime elezioni, tra cui Enrico Ioculano e Loredana Modaffari (PD), Carmela “Lilli” Alampi (Per l’Alternativa) e Paolo Strescino (FDI).

Spiega Bruno Rossi, ex dirigente CGIL portuali di Genova: “Abbiamo l’intenzione di cambiare in meglio gli aspetti di indirizzo che questa città ha, per il suo sviluppo e anche per la possibilità domani di ritornare a far sì che i giovani possano avere una speranza di lavoro, che non sia solo quella di fare i camerieri o di fare i cuochi.

Di conseguenza questa città che da sempre è stata all’avanguardia di industrie estremamente particolari, ma estremamente importanti, come erano quelle legate all’olio e quelle legate alla pasta, si trova in una situazione di marginalità estrema dove tutto il commercio è indebolito e addirittura c’è per conto nostro la sensazione che il porto commerciale sia stato abbandonato dall’amministrazione comunale negli ultimi anni e abbiano indicato solamente la possibilità di sviluppo del turismo.

Anche su questo abbiamo da discutere perché la sensazione che diamo è che comunque la parte industriale di questo turismo è stretto e di conseguenza ridotto in margini con grandi potenzialità invece che questo golfo poteva aspettarsi“.

Aggiunge Riccardo Degl’Innocenti, esperto di lavoro portuale: “Le possibilità ci sono e stanno nelle mani di chi decide fondamentalmente del porto di Imperia e alla sua autorità che in questo momento è nelle mani dell’amministrazione comunale.

Le condizioni per farlo ci sono perché il porto esiste, funziona, ha bisogno ovviamente di investimenti, di essere sostenuto, però il porto esiste e funziona.

Oggi parleremo di questa contraddizione, cioè di un porto che sembra un po’ lasciato andare a se stesso, di cui in modo persino paradossale si devono occupare i lavoratori che sono in qualche modo nella catena, diciamo, gli ultimi elementi, gli esecutori del lavoro e per suggerire, per invitare le autorità e anche le categorie imprenditoriali a entrare in campo per sostenere le sorti del porto.

La proposta che fanno i lavoratori, secondo me sembra giusta, legittima, efficace, nel senso che è un mestiere quello che devono fare le autorità portuali. L’idea che l’attuale concezione delle autorità portuali come sistema Genova ha sotto di sé Savona, Vado, Pra, non esclude che possa esserci anche Imperia, in questo caso la guida del porto sarebbe nelle mani di chi di mestiere fa questa attività.

I passaggi sono probabilmente, io però non sono un giurista, ma tornare alla regionalità del porto, perché il porto è classificato come un porto regionale, a suo tempo fu dato in concessione al Comune, tornare e attraverso una procedura ministeriale sostenuta evidentemente dalla regione, perché questo è essenziale, chiedere al Ministero che sia inserito nell’autorità di sistema di Genova e Savona e Vado”.

A cura di Alessandro Moschi

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