Una tentata rapina davanti alla caserma dei Carabinieri, un tentativo di evasione dagli arresti domiciliari e, infine, la condanna. È questa la vicenda di G.M., un 38enne di Bordighera già noto alle forze dell’ordine per precedenti rapine.
Il procedimento giudiziario, che si è svolto presso il Tribunale di Imperia alla presenza dell’avvocato difensore Luca Ritzu, del Pubblico Ministero e del Giudice Eleonora Billeri, ha riunito i due capi d’accusa: tentata rapina ed evasione dagli arresti domiciliari.
I fatti relativi alla rapina e all’evasione
Il primo arresto di G.M. risale alla metà di agosto 2024, quando è stato fermato per una tentata rapina particolarmente audace: l’uomo ha infatti cercato di derubare una donna proprio davanti alla caserma dei Carabinieri. L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato e il fermo è stato convalidato, con l’imputato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima, fissato per settembre.
Tuttavia, G.M. non ha rispettato le misure imposte e, durante il periodo di detenzione domiciliare, ha tentato di evadere. Ma dopo tre giorni, è stato nuovamente arrestato.
La decisione del Tibunale
Il Giudice ha accolto la richiesta di patteggiamento, unificando le accuse di tentata rapina ed evasione in un’unica sentenza. La pena è stata fissata a 1 anno e 8 mesi di reclusione.