22 Novembre 2024 17:43

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22 Novembre 2024 17:43

Imperia: al Conad di via Airenti scatta la sosta a pagamento con identificazione della targa. Dopo tre ore, si pagano 40 euro / Il caso

In breve: Fa discutere la decisione di istituire un parcheggio privato a pagamento nell'area del Conad di via Airenti

Sta facendo discutere in città l’istituzione di un parcheggio privato a pagamento nell’area del Conad di via Airenti. Soprattutto per la presenza di telecamere che rilevano la targa dei veicoli, comparandola con gli orari di ingresso e uscita, per poi, eventualmente, inviare al proprietario del veicolo una richiesta di pagamento di 40 euro se la sosta si è protratta per più di tre ore.

Fa discutere la decisione di istituire un parcheggio privato a pagamento nell’area del Conad di via Airenti

Tutta l’area di sosta del Conad, nella quale peraltro sono presenti anche un bar, una tabaccheria e alcuni negozi, è stata disseminata di cartelli nei quali si legge, in italiano e in inglese: “Parcheggio privato – Rilevamento automatico del tempo di sosta – Facile per i clienti senza disco orario – 3 ore di sosta gratuita per i clienti – 40 euro dopo lo scadere della sosta gratuita – Oltre alla pena contrattuale, saranno determinate le spese per l’identificazione del proprietario del veicolo. Si prega di osservare l’informativa sulla protezione dei dati e le condizioni contrattuali”.

Al di là del fatto che non è chiaro dove si possano “osservare” l’informativa sulla protezione dei dati e le condizioni contrattuali (forse vanno chieste alle casse del supermercato) desta perplessità il fatto che vengano rilevate le targhe dei veicoli per poi rintracciare il proprietario al quale si presume venga inviata una qualche richiesta di pagamento.

L’uso delle telecamere per rilevare i veicoli, posizionate in bella vista all’ingresso dell’area di sosta, in questo caso, infatti, oltre che per indiscutibili ragioni di sicurezza, appare legato anche a una sorta di aspetto commerciale, legato invece al pagamento della sosta.

Altra perplessità riguarda poi la richiesta di pagamento. Un privato infatti non può emettere certo una sanzione e la “pena contrattuale” citata nei cartelli potrà forse costituire un deterrente volto a evitare l’abuso di un parcheggio che comunque è privato, ma non appare facilmente monetizzabile, a meno di voler far causa a tutti quelli che posteggiano l’auto oltre i limiti previsti. Senza contare, poi, il rischio di una reazione uguale e contraria da parte di qualche utente, che si dovesse veder recapitare a casa o in ditta, nel caso di auto intestate ad aziende, una simile richiesta. con tanto di foto della targa dell’auto, colta magari dove non avrebbe dovuto essere.

Se da un lato si può ben comprendere la necessità di preservare uno spazio privato di un’area commerciale contro gli abusi da parte dei soliti “furbetti”, dall’altro lato, in queto caso, almeno di primo acchito, la toppa sembra peggiore del buco.

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