“Il reato è prescritto”. È questa la sentenza pronunciata questa mattina dal giudice monocratico Marta Maria Bossi con la quale ha chiuso il processo che vedeva alla sbarra 12 imputati con l’accusa di falso ideologico per alcune irregolarità nella compilazione di certificati per il rilascio /rinnovo delle patenti e del porto d’armi.
False patenti e porto d’armi, dopo 8 anni arriva la prescrizione
L’inchiesta della Guardia di Finanza era iniziata nel maggio del 2016 e aveva coinvolto 19 autoscuole/agenzie di pratiche auto. Lo scopo era quello di far luce sulle procedure di effettuazione delle previste visite mediche prodromiche al rilascio/rinnovo delle patenti e del porto d’armi.
Nel mirino delle fiamme gialle finirono i medici Francesco Mastroianni e Leodino Guadagno oltre ad alcuni titolari di autoscuole e di agenzie di pratiche auto (Luigi Garibbo, Davide Campagna, Vincenzo Zinghini, Rita Vio e Dario Esposito). I beneficiari dei certificati ritenuti falsi, anche loro a processo, erano: Rinaldo Oliva, Giovanni Emilio Rovea, Raffaele Degola, Maurizio Russo, Filippo Ramoino e Antononino Milana.
Essendo trascorsi oltre 7 anni e mezzo dalle contestazioni mosse dalla Procura stamani il giudice ha preso atto dei termini e ha dichiarato il “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione.