23 Dicembre 2024 17:46

23 Dicembre 2024 17:46

Imperia: sosta con identificazione della targa al Conad di via Airenti. Ecco le “multe” / Il caso

In breve: Continuano le segnalazioni di cittadini che si sono visti recapitare richieste di pagamento per soste superiori a 3 ore

Proseguono le segnalazioni da parte di cittadini in merito al caso del parcheggio del Conad di via Airenti, dove è stato installato un sistema di rilevazione delle targhe attraverso il quale vengono inviate richieste di pagamento di 40 euro a coloro che sostano per più di tre ore.

Continuano le segnalazioni di cittadini che si sono visti recapitare richieste di pagamento per soste superiori a 3 ore

Un lettore, che chiaramente non ha affatto gradito la situazione, ci ha inviato una copia della richiesta di pagamento in questione, inoltrata non dalla Conad, proprietaria dell’area, ma da una società specializzata in gestione di parcheggi a pagamento, la Parkdepot di Bolzano.

Nel caso specifico si tratta di una persona che ha sostato per 32 minuti in più rispetto alle 3 ore previste: il 28 settembre, dalle 10,06 alle 13,37. A casa è arrivata una lettera per posta ordinaria della società Parkdepot che contesta la Violazione delle condizioni di parcheggio in data 28.09.2024: reclamo per penale contrattuale, evidenziando che “i Suoi pagamenti verranno considerati arretrati e quindi Le verranno addebitate eventuali spese (per inadempimento del debitore)”. E infine il sollecito di “ottemperare al pagamento entro il 30.10.2024”.

Vengono poi indicati i metodi di pagamento, tramite bonifico oppure online attraverso un qr code, specificando che non è possibile il pagamento in posta o in tabaccheria, come avviene per le sanzioni amministrative e le multe. Del resto non potrebbe essere diverso, in quanto non si tratta né di una sanzione amministrativa, né di una multa, ma di un contratto fra privati (peraltro senza alcuna sottoscrizione dello stesso) e il mancato pagamento non può prevedere sanzioni accessorie quali il fermo amministrativo del veicolo, come potrebbe invece avvenire in caso di avvisi di pagamento emesi dalla Pubblica amministrazione.

Sempre nell’avviso viene specificato: “Il sistema che usiamo non svolge funzioni di videosorveglianza, ma solo di riconoscimento delle targhe utilizzando la tecnologia video. Vengono captate solo immagini fisse delle targhe. Memorizziamo solo le targhe degli utenti che infrangono le condizioni del parcheggio a scopo di perseguire le nostre rivendicazioni contrattuali. Tutti gli altri dati vengono automaticamente e irrevocabilmente cancellati entro 48 ore, in linea con le normative sulla protezione dei dati“.

Resta però grande perplessità per il fatto che venga inoltrata, da una società privata, a casa o in un’azienda, in caso di veicoli di imprese, una lettera che riporta un numero di targa con data e orario di sosta, che può essere letta da persone diverse dall’utente interessato. alle quali lo stesso diretto interessato non voleva far sapere dove si trovava in quel giorno e a quell’ora. In questo caso la richiesta di pagamento rischierebbe di diventare un vero e proprio boomerang, con le relative conseguenze legali che ne potrebbero scaturire.

In seconda istanza, l’avviso di pagamento inoltrato per posta ordinaria non racchiude alcuna prova di ricezione dello stesso da parte dell’utente. La procedura per la riscossione forzosa del pagamento preteso da parte di Parkdepot appare quindi perlomeno complessa.

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