Loredana Modaffari, candidata consigliere alle imminenti elezioni regionali per il Partito Democratico, interviene con una nota per replicare a quanto dichiarato dal Presidente facente funzioni della Liguria, Alessandro piana, sul tema dell’affidamento familiare.
Mi chiedo come il Presidente reggente di Regione Liguria, Alessandro Piana, evidentemente accecato dalla corsa al sensazionalismo a fini elettorali, possa dichiarare che nella legge di bilancio 2025 sia stata inserita una “norma che cambia l’affidamento dei minori da parte dei tribunali per i minorenni”, così allarmando, non tanto gli addetti ai lavori che hanno gli strumenti per comprendere l’assurdità di una tale asserzione, ma le tante famiglie coinvolte in procedure complesse, tanto penose quanto variegate.
Perché l’affidamento dei minori è concetto ampio; coinvolge dolorosamente interi nuclei familiari, minori, figli di coppie coniugate o no, Tribunali ordinari e, dopo la recente riforma, in misura minore i Tribunali dei Minori.
E le norme sull’affidamento non sono assolutamente variate, e non potrebbero essere state toccate da una Legge di bilancio, men che meno quelle relative all’affidamento eterofamiliare a cui fa, tanto erroneamente quanto agevolmente, riferimento Alessandro Piana rivendicando l’apporto del suo partito. La legge di bilancio ha solo previsto che lo Stato si faccia carico della spesa dei minori in affido ai Comuni; quindi, degli esborsi che gli Enti affidatari effettuano in favore delle famiglie terze o delle case di accoglienza.
Questo, in ossequio alle pressanti richieste dell’Associazione Nazionale dei Comuni italiani che da tempo sollecitava il Governo centrale a prendersi carico di costi che, in conseguenza delle sempre maggiori storie drammatiche di allontanamento dei minori, rappresentano una spesa imprevista, non contenibile e non compensabile se non aumentando i tributi locali. È cambiato l’affidamento dei minori, Presidente Piana? Proprio no! Pensiamo, prima di effettuare proclami a scopo elettorale, perché chi legge ha sempre diritto ad un’informazione corretta, ed ancor più in una materia delicata come l’affido dei minori a soggetti terzi, perché non si parla di fantomatici milioni di euro usciti fuori alla vigilia delle elezioni per lo sviluppo della montagna piuttosto che per l’agroalimentare, ma dell’epilogo doloroso di fragilità familiari dagli effetti devastanti su bambini e genitori di cui si deve avere massimo rispetto.