L’intervento di Loredana Modaffari, candidata del Partito Democratico alle Elezioni regionali, sul tema della Sanità.
Loredana Modaffari del Partito Democratico analizza le necessità urgenti del settore della sanità pubblica in Liguria
Spiega Loredana Modaffari: “Il tema sanitario è uno dei maggiormente sentiti su scala Regionale, specie dalle fasce più deboli della popolazione.
- Il costante aumento delle persone che rinunciano alle cure,
- la fuga verso altre Regioni o la virata verso il privato,
- la cronica carenza di medici di medicina generale,
- una Casa di Comunità aperta sulle trentadue annunciate,
- due Ospedali di Comunità aperti sugli undici annunciati,
- un sistema di prevenzione penultimo tra le regioni del Nord.
Tutti capitoli che generano allarme ma quello che da dolore più di ogni altro è quello che analizza la percentuale di persone che rinunciano alle cure. Dal 2022 al 2023 in Italia il dato è cresciuto dal 7% al 7,6% con dieci regioni che si collocano al di sopra della media nazionale. Tra loro c’è, ovviamente, la Liguria con un +2% che la fa balzare dal 5,8% al 7,8%.
A causa delle interminabili liste di attesa ogni ligure spende in media 900 euro all’anno per curarsi presso la sanità privata. È il dato peggiore di Italia.
Le Case della Comunità previste dal Decreto Ministeriale 77/2022 sono il cardine della risposta a questo desiderio e diritto di accesso, luoghi fisici di prossimità dove il cittadino troverà presenza medica h24, 7 giorni su 7; medici di medicina generale e pediatri che lavorano in équipe con specialisti, infermieri, assistenti sociali, e altri professionisti della salute; possibilità di eseguire esami strumentali quali EKG, ecografie, spirometria, etc; e coordinamento con i servizi di cure domiciliari e di assistenza sociale.
Le CdC non sono utopia. Ma mentre tante Regioni come Emilia-Romagna e Toscana si sono dotate di queste Strutture da più di un decennio con benefici documentati quali riduzioni del 25,7 % degli accessi al Pronto Soccorso e del 4,5% dei ricoveri ospedalieri, aumento del 9.5% dell’assistenza domiciliare, e 96% di soddisfazione dell’utenza, la Regione Liguria è rimasta inerte. Eppure ha accettato dal PNRR più di 44 milioni di Euro per realizzare 32 CdC, e ora è necessario accelerare.
Il successo delle Regioni virtuose è un chiaro segnale che offrendo ai professionisti strutture funzionali, lavoro di équipe, e procedure efficienti si riesce a reclutare progressivamente nel tempo il personale necessario.
Non si dimentichi che il 62% delle somme ricevute dal PNRR sono prestiti da restituire con gli interessi. Su 44 milioni ricevuti dal PNRR per le C.d.C. in Liguria ci saranno dunque più di 27 milioni da restituire, e non potremo accettare di dover saldare o tramandare tale debito senza aver ricevuto i benefici per cui era inteso”. Sono realtà innegabili.
E’ necessario un completo cambio di approccio che non può sicuramente essere attuato dal Marco Bucci, che nonostante i risultati drammatici, rivendica la bontà della gestione Toti, candidando nelle proprie liste l’ex assessore alla Sanità. C’è bisogno di abolire Alisa, di ridurre le liste di attesa, di lavorare seriamente
all’Ospedale Unico ed alle necessarie infrastrutture, garantendo nel frattempo le cure con la creazione finalmente della Case di comunità.
Difendiamo con il voto una sanità pubblica efficiente!“.