21 Novembre 2024 10:04

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21 Novembre 2024 10:04

Imperia: bagarre in Consiglio comunale. Il consigliere Ivan Bracco portato fuori dall’aula, a forza, dalla Polizia locale / Foto e Video

In breve: Ivan Bracco rifiuta di interrompere il suo intervento a richiesta del Presidente del consiglio e Vassallo lo fa portare via di peso

La seduta del Consiglio comunale di Imperia di questa sera, lunedì 21 ottobre, ha segnato una pagina di storia della quale tutti avrebbero probabilmente fatto volentieri a meno. E’ infatti molto probabilmente la prima volta nella storia che un consigliere comunale viene portato fuori dall’aula a forza dalla Polizia locale.

Ivan Bracco rifiuta di interrompere il suo intervento a richiesta del Presidente del consiglio e Vassallo lo fa portare via di peso

Protagonista di questo primato è stato il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco, colpevole di aver rifiutato di interrompere il suo intervento dopo diverse richieste da parte del Presidente del Consiglio comunale Simone Vassallo.

Mentre era in corso il dibattito sulla richiesta di modifica del Regolamento del Consiglio comunale avanzata dal consigliere di maggioranza Antonello Motosso per imporre l’uso della giacca e preferibilmente anche della cravatta ai consiglieri comunali maschi, Ivan Bracco ha iniziato il suo intervento elencando una serie di problemi della città a suo dire più importanti dell’argomento in discussione. Il Presidente Vassallo lo ha invitato a restare nel tema e Bracco ha reagito urlando che intendeva proseguire il suo intervento. Dalle urla ai fatti il passo è stato breve. Vassallo ha richiamato la Polizia locale e ha fatto allontanare Bracco a forza. Nessuna reazione da parte degli altri consiglieri di opposizione, che sono invece rimasti in aula.

Per il Sindaco Claudio Scajola, “non si è mai vista una cosa del genere e abbiamo scritto una brutta paginetta che resterà fra le storielle di questa città“. Da Scajola poi l’invito a un maggior rispetto delle Istituzioni e a provare a ricostruire un dialogo fra maggioranza e opposizione, che si basi però sul rispetto reciproco.

Il momento dell’intervento della Polizia locale

Le considerazioni di Ivan Bracco

Spiega Ivan Bracco al di fuori della sala consigliare: “Io non mi sono fermato perché manca in questo consiglio comunale la democrazia. E’ stato portato questo ordine del giorno che è ridicolo della giacca e la cravatta quando l’Amministrazione non vede i problemi reali della gente.

Io ho un mandato di 4300 cittadini di Imperia, che mi hanno mandato in Consiglio comunale con i miei colleghi per portare avanti delle tematiche importanti, per dare delle risposte sulla sanità, sui trasporti, sui ragazzi che non tornano a casa come abbiamo visto, sul lavoro e su tutto quello che non funziona in questa città e noi ci perdiamo a vedere la giacca la cravatta di che colore è e il Presidente del Consiglio nuovamente mi ha interrotto su un discorso che era legato proprio all’essere consoni di avere la giacca e la cravatta sui problemi della città.

Io mi farò sempre portare fuori da con la forza pubblica perché io difendo quello che è il mio mandato; i cittadini mi hanno votato perché la loro voce fosse portata in consiglio comunale e io non mi fermo perché questo è un mandato previsto dalla costituzione. Io non sono andato fuori, non ho insultato nessuno, io ho continuato il mio discorso. Io mi metterò la giacca e la cravatta quando tutti le voci degli degli inascoltati saranno ascoltate a Imperia. Ci sono dei senzatetto che non sono assistiti da nessuno, i ragazzi dell’Isah che sono mesi mesi che stiamo lottando per avere una pensilina e quando piove e sono al sole si prendono l’acqua. La sanità non funziona, i trasporti, i ragazzi non riescono a tornare a casa e io rimango dentro un’aula per difendere questi diritti proprio su una mozione che è una presa in giro per per i cittadini più deboli.

Ma stiamo scherzando? Ma che i cittadini si pongano delle domande da chi sono amministrati. Mi farò portare sempre fuori per difendere quello che è a mio parere, a parere di chi ci ha dato il consenso ,i diritti fondamentali della libertà e della Costituzione“.

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