Sono 4 i testimoni ascoltati nel corso dell’udienza di oggi, 22 ottobre, in Corte d’Assise a Imperia per il processo che vede sul banco degli imputati Salvatore Aldobrandi, 74enne, pizzaiolo originario di Cosenza, ma da anni residente a Sanremo, accusato dell’omicidio volontario aggravato della 21enne Sargonia Dankha (all’epoca compagna di Aldobrandi), scomparsa il 13 novembre 1995 a Linköping, città della Svezia a 200 chilometri a sud di Stoccolma.
Prosegue in Tribunale a Imperia il processo Aldobrandi, sentiti anche i lavoratori del pub Keith di Slobodan Jovanovic
Come accaduto nelle scorse udienze, anche oggi sono stati svariati i “non mi ricordo” da parte di alcuni testimoni che, come hanno dichiarato loro stessi, all’epoca facevano uso di droghe o avevano conclamati problemi di dipendenze da alcool.
Sia il Pubblico Ministero che la difesa hanno provato a ricordare ai testimoni le loro dichiarazioni avvenute nel 1995, nel 1996 e poi nel 2001, ma senza risultati. Situazione delicata, visto che alcuni di loro, nello specifico Hell Kent e Berndtsson Yohan, avevano lavorato nel pub Keith di proprietà di Slobodan Jovanovic. Lo stesso che che aveva testimoniato in merito ad una presunta confessione dell’omicidio di Saragonia da parte di Aldobrandi. Kent, nello specifico, aveva dichiarato nel 1995 di aver seguito Aldobrandi su indicazione di Slobodan, ma a oggi non ha memoria di quel preciso fatto.
Entrambi i testimoni poi, su esplicita domanda dell’avvocato Rubino se avessero mentito alla Polizia dichiarano: “Spero di no“, ma non hanno nemmeno memoria di aver parlato con i pubblici ufficiali.
L’amica di Sargonia: “Non avrebbe mai lasciato la famiglia, era molto felice”
Nel pomeriggio è stato poi sentito un agente di polizia, Magnus Thoren, il quale ha riferito di aver acquisito i tabulati telefonici relativi alle comunicazioni avvenute tra vari soggetti coinvolti. L’ufficiale li ha letti al fine di dare una chiave di lettura utile a comprendere la sequenza di telefonate. Nello specifico, sono stati esaminati i tabulati provenienti da quattro diverse fonti: il ristorante di Aldobrandi, l’abitazione di Aldobrandi, l’abitazione di Sargonia e il telefono cellulare di quest’ultima.
Ultimo teste, il più importante, una stretta amica di Sargonia, Khanti Hansson Helena Margaretha, la quale ha fornito due dichiarazioni rilevanti. La prima riguarda lo stato d’animo di Sargonia, che si era detta molto felice sia per la sua nuova relazione sentimentale, sia per il recente acquisto di un appartamento, aggiungendo che non avrebbe mai abbandonato la sua famiglia, in particolare il fratello minore. La seconda circostanza riportata riguarda un presunto commento fatto da Aldobrandi a Sargonia: “Se non posso averti io non può averti nessuno“, lasciando intendere una possibile minaccia.