Sarà consegnata nella mattinata di oggi al Commissario per l’Ato idrico Claudio Scajola, così come deciso nel vertice di una settimana fa, la prima bozza di accordo fra il Consorzio irriguo e potabile di Cipressa e Costarainera e Rivieracqua.
Dopo i blitz falliti della Polizia provinciale, ora il dialogo fra le parti. Ma per l’accordo definitivo sembra ci sia ancora da aspettare
Gli avvocati del Consorzio, Claudio Pesce e Giancarlo Giordano mantengono il massimo riserbo, ma tutto lascia pensare che il documento che verrà recapitato oggi al Palazzo provinciale non sarà nulla di definitivo. Resta però il fatto, non di poco conto, che dopo i due blitz falliti della Polizia provinciale nella sede del Consorzio a San Lorenzo al Mare e una causa ancora aperta davanti al Tribunale delle Acque di Torino, ora nella vicenda sembra si sia finalmente trovata la via del dialogo.
Da un lato ci sono l’Ato idrico e Rivieracqua, la società di gestione dell’Ambito idrico, che deve subentrare al Consorzio, così come in precedenza accaduto per l’Amat imperiese, l’Amaie sanremese e le altre società “cessate”. Un subentro che si fa ancora più impellente ora che è giunta alle fasi conclusive la gara per l’ingresso del socio privato in Rivieracqua.
Dall’altro lato c’è il Consorzio, con i suoi 500 soci, che vanta crediti da Rivieracqua per la fornitura idrica a Cipressa e Costarainera e che chiede che gli venga riconosciuto il corrispettivo economico di beni, attrezzature e impianti che dovranno passare a Rivieracqua. Ed è proprio quest’ultimo aspetto a rendere più complessa la stesura di un accordo definitivo, che dovrà poi essere sottoscritto da entrambe le parti.
Per giungere all’accordo finale, è infatti indispensabile che il valore dei beni del Consorzio sia definito attraverso delle perizie e che in seguito Rivieracqua accetti il pagamento del corrispettivo. Anche se al momento le bocche restano cucite, appare piuttosto chiaro che la vicenda non si chiuderà nella giornata di oggi.
Sulla questione, comunque, il Commissario dell’Ato Claudio Scajola, che ha già firmato una diffida nei confronti del Consorzio, è stato chiaro: “Se non si troverà un accordo, si proseguirà sul piano giudiziario attraverso l’intervento del Tribunale, ma è una cosa che io cercherei di scongiurare”.
Andrea Pomati