Cambia l’ora e le giornate si accorciano. Ma se in città quello che cambia è solo l’accensione anticipata delle luci, nell’entroterra, soprattutto nei boschi, il buio arriva con grande anticipo.
Ecco, dunque, la raccomandazione del Soccorso alpino e speleologico Liguria soprattutto in vista di queste settimane in cui si è poco abituati alle giornate con minor ore di luce.
«In questo periodo dell’anno gli errori di valutazione più comuni si vedono nella stima delle percorrenze in una stagione in cui le giornate si accorciano – spiegano dal Soccorso alpino -. Bene, dunque, tenere spesso controllato l’orologio. Ancora meglio pianificare prima, anche come tempistica, un’escursione. Se una persona non ricorda l’ora di arrivo del buio, può trovarlo in rete. L’orario del tramonto è sempre riferito al tramonto del sole sull’orizzonte libero (sul piano orizzontale, come avviene ad esempio sul mare). Dopo quell’ora, la luce utile dura ancora circa 30 minuti, un limite definito crepuscolo civile, oltre il quale serve la luce artificiale per svolgere le principali operazioni all’aperto, ad esempio obbligo di accensione dei fari alla guida. Attenzione, però. In montagna non sempre c’è l’orizzonte libero. Quindi già prima dell’ora del tramonto, tanto più nel bosco, ci si potrebbe ritrovare in ombra. Va segnalato ancora che che le nubi basse e la nebbia fanno diminuire la luce: in questi casi già all’ora del tramonto il buio può risultare presente. L’ideale è quindi programmare escursioni con rientro calcolato ben prima dell’ora del tramonto indicata a calendario. Sarebbe opportuno anche programmare un rientro ulteriormente anticipato in caso di uscite lunghe o con cieli nuvolosi. In caso si venga sorpresi dal buio è importante non perdere la calma, avvisare i soccorsi, farsi localizzare e attendere in quel punto l’arrivo dei soccorritori. Sarebbero utili in questo caso portare con sé quanto meno torce o frontalini carichi ed efficienti».