È terminato con 13 assoluzioni il processo a carico di 13 cittadini di origine romena che erano accusati di aver occupato abusivamente l’ex Italcementi.
I fatti risalgono al 2011, quando un’operazione congiunta, diretta dalla Prefettura, con 25 uomini impegnato tra Polizia di Stato/ Digos, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco, portò all’identificazione e allo sgombero di 13 persone che occupavano abusivamente l’ex Italcementi.
L’assoluzione per un cavillo di natura giudiziaria. Il codice penale, infatti, all’art. 633 (invasione di terreni o edifici) prevede che si proceda d’ufficio, senza una querela di parte, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi. La difesa dei 13 imputati ha fatto presente al Giudice Maria Grazia Leopardi la mancanza di prove che testimoniassero un concorso tra i 13 occupanti dell’ex Italcementi.
Non ci sono le prove, insomma, che gli imputati abbiano agito di comune accordo, per questo motivo chiediamo che ognuno venga processato singolarmente. Peccato, però, che per il processo a un singolo imputato, l’art. 633 prevede necessariamente una querela di parte che, nel caso in esame, non è mai stata presentata. Da qui l’assoluzione per tutti e 13 gli imputati
