22 Novembre 2024 03:58

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22 Novembre 2024 03:58

Imperia: dopo lo stop del ministero al finanziamento del Biodigestore di Taggia, in Provincia cresce la preoccupazione. Lunedì un vertice e richieste di pareri legali

In breve: Le ditte private coinvolte avevano preso le distanze da questa situazione fin dal settembre scorso, attraverso un parere legale

Dopo la doccia fredda della lettera con la quale il Ministero dell’Ambiente ha avviato la procedura di revoca del finanziamento di oltre 6 milioni e 400 mila euro di fondi Pnrr per la realizzazione del biodigestore di località Colli a Taggia, ora nel Palazzo della Provincia cresce la preoccupazione.

Le ditte private coinvolte avevano preso le distanze da questa situazione fin dal settembre scorso, attraverso un parere legale

Secondo indiscrezioni, sarebbero già avvenute febbrili riunioni fra i dirigenti e funzionari e altre ne saranno programmate nei prossimi giorni. La prima, già ufficiale, è per lunedì 28 ottobre. Sembra inoltre che l’Amministrazione provinciale, guidata dal Presidente Claudio Scajola, intenda chiedere dei pareri legali, evidentemente allo scopo di trovare una via per riuscire a fornire, entro i dieci giorni previsti, vale a dire entro il prossimo 3 novembre, una serie di osservazioni al Ministero, che inducano i dirigenti ministeriali a non revocare il prezioso finanziamento.

Spiega il Presidente della Provincia Claudio Scajola: “A seguito dell’acquisizione del progetto esecutivo del biodigestore redatto dal vincitore della gara, la Provincia ha chiesto al Ministero chiarimenti sul mantenimento dei requisiti del progetto rispetto allo studio di fattibilità iniziale oggetto del contributo. Dal Ministero è arrivata la comunicazione dell’ avvio di revoca del contributo in questione. Lunedì 28/10 e’ stata convocata una riunione con i tecnici incaricati per formulare le controdeduzioni. Ad oggi non è stata ancora presa dunque alcuna decisione definitiva”.

La strada comunque appare tutta in salita, in quanto i fondi del Pnrr possono essere erogati soltanto per progetti che rispettino una rigida normativa di tutela dell’ambiente, che esclude, fra le altre cose, la realizzazione di discariche. E il biodigestore di Taggia può funzionare soltanto se accompagnato da una discarica di servizio.

Dal canto loro, fin dal settembre scorso, le ditte private coinvolte, Idroedil Srl (mandataria) e Waste Treatment Technologies D.V. (mandante), attraverso un parere legale avevano già messo le mani avanti, evidenziando che “un’eventuale revoca del finanziamento PNRR (conseguente alla mancata sottoscrizione della dichiarazione DNSH) non sarebbe imputabile alla Società, che non ha avuto un ruolo nella richiesta del finanziamento PNRR, frutto di una autonoma decisione della Provincia di Imperia, la quale ha assunto in via esclusiva la responsabilità della legittimità dell’intervento proposto”.

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