28 Dicembre 2024 02:45

28 Dicembre 2024 02:45

Imperia: revoca del finanziamento Pnrr per il Biodigestore, rischio di ripercussioni sulle future bollette Tari. Oggi vertice in Provincia

In breve: Se la perdita del finanziamento Pnrr venisse confermata, i maggiori costi rischierebbero di ricadere sulle tasche dei cittadini

L’avvio della procedura di revoca del finanziamento con fondi Pnrr di oltre 6 milioni e 400 mila euro, disposto dal Ministero dell’Ambiente, nel caso in cui si concludesse con la conferma della revoca dei fondi alla Provincia, potrebbe avere pesanti ripercussioni sui futuri costi di smaltimento dei rifiuti nel territorio imperiese. E, di conseguenza, sulle bollette della Tari pagate dai cittadini, che devono per legge assorbire i costi del servizio.

Se la perdita del finanziamento Pnrr venisse confermata, i maggiori costi rischierebbero di ricadere sulle tasche dei cittadini

La perdita del finanziamento potrebbe infatti significare il dover rinegoziare con i privati attuatori del project financing, la Waste Recycling Imperia Srl, società costituita dall’ATI Idroedil Srl (mandataria) e Waste Treatment Technologies D.V. (mandante), tutto il piano finanziario. E i maggiori costi non verrebbero certamente assorbiti dal privato che ha vinto una gara regolare su un progetto che in origine nemmeno prevedeva l’ottenimento di un finanziamento europeo. Di conseguenza finirebbero con il ricadere sulla Provincia, che, per legge, dovrebbe imputarli ai Comuni, che, a cascata, dovrebbero, sempre per legge, rifarsi sui cittadini con un incremento delle bollette della Tari, la Tassa sui rifiuti.

Insomma, come si suol dire, alla fine paga sempre Pantalone. E pensare che il progetto dei biodigestore era nato proprio per puntare a una diminuzione della Tari. Chissà, magari, con un po’ di fortuna, i costi aggiuntivi compenseranno l’attesa diminuzione e, nella migliore delle ipotesi, tutto resterà come è adesso. Ma, anche in questo caso, i cittadini ci rimetterebbero lo stesso.

Per evitare ripercussioni economiche, probabilmente, l’unica strada sarebbe quella di scindere il progetto della discarica da quello del biodigestore e tentare di chiedere al Ministero di mantenere il finanziamento solo per l’impianto. Ma più che una soluzione, è un arrampicarsi sugli specchi, visto che appare piuttosto chiaro che i due progetti sono inscindibili, in quanto l’uno strettamente legato all’altro.

La Provincia ha tempo fino al 3 novembre per presentare le sue controdeduzioni al Ministero dell’Ambiente e già oggi è stata convocata una riunione dal Presidente Claudio Scajola con tecnici, dirigenti e consulenti legali, per verificare quale linea seguire. La strada appare in salita e irta di ostacoli. Non resta che attendere.

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