27 Dicembre 2024 05:51

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GLI STAGISTI DI IMPERIAPOST A CONFRONTO CON IL CAPITANO DELLA SEZIONE OPERATIVA NAVALE DELLA GUARDIA DI FINANZA/ECCO COM’È ANDATA

In breve: Il Comandante Giuseppe Calà ha accettato di farsi intervistare dagli stagisti di ImperiaPost, e li ha accolti nella caserma di Porto Maurizio

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Gli stagisti di Imperia hanno incontrato giovedì scorso, 16 ottobre, Giuseppe Calà, Comandante della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza.

“Per voi dove siamo? Cos’è la Sezione Operativa Navale?”– chiede il Comandante.
Racconta che la Guardia di Finanza è divisa in tre diverse squadre: operativa, di comando, e quella navale. La sezione operativa si occupa delle operazioni a terra, e ha il compito di osservare se è avvenuto un reato e di accertarsi che non si verifichino ulteriori conseguenze, agisce per lo più in borghese. La sezione di comando agisce nella caserma, si occupa della parte amministrativa. L’unità navale si occupa di gestire le dogane, riscuotere le tasse, controllare i traffici e la sicurezza in mare.

L’unità di Imperia, che dipende da quella di Genova, ha a sua disposizione 4 unità navali: la prima è lunga 27 metri e trasporta 14 persone. Questa imbarcazione non agisce sotto costa, ma opera in mare aperto; le altre tre imbarcazioni sono addette a vedetta; una a idrogetto, per i salvataggi di persone; un gommone per potersi avvicinare alle imbarcazioni senza causare danni, e la velocissima. Quest’ultima è stata costruita in occasione dalla missione di contrasto al contrabbando che avvenne in Puglia negli anni ’80, dove dal Medioriente venivano trasportati i tabacchi e i contrabbandieri usavano delle scafi offshore, usati principalmente per le corse, per riuscire a trasportare i carichi in poco tempo. Così la Finanza decise di ricorrere allo stesso metodo per riuscire a bloccarli, creando degli scafi ancor più veloci, capaci di raggiungere i 130km/h, e più sicuri.

Dopo aver spiegato di cosa si occupa principalmente, il Com. Giuseppe Calà ha raccontato il funzionamento delle dogane. La guardia di Finanza nasce nel 1774 come Legione Truppe Leggere del regno di Savoia, quando gli stati preunitari avevano ancora le frontiere, e il suo compito era quello di far pagare le tasse e controllare che nessuno oltrepassasse la barriera per evitare la dogana. Ora il nostro confine doganale si trova al di fuori della comunità europea, e vari stati che ne fanno parte hanno firmato dei protocolli di intesa, e di libero scambio. Ogni paese ha potuto scegliere liberamente di aderire a ogni singolo protocollo o meno. L’unione europea da un contributo economico alla finanza di tutti i paesi che ne fanno parte..

Il Comandante ho poi spiegato ai ragazzi come si cerca di combattere la mafia: “Nel contrasto alla malavita organizzata il compito della GDF è quello di confiscare i beni economici e patrimoniali, così da rendere impossibile  il funzionamento dell’organizzazione. Se avete una pianta rigogliosa che vi infastidisce e la volete estirpare cosa fate? Non si tolgono le radici ma gli toglie l’acqua, il sole e la terra. Come fa una pianta a vivere senza?”

Gli stagisti, dopo aver ascoltato con interesse di cosa si occupa il Comandante, hanno posto alcune domande più personali, ed ecco cos’è venuto fuori: il nostro Comandante ha appena 33 anni, e in 13 anni di servizio ha cambiato 12 città e diverse mansioni. E’ stato spiegato anche il divieto che hanno i militari di rendere pubbliche le foto di momenti personali con indosso la divisa. Da cosa di riconoscono i militari? Dalle stelle sulla divisa.

Il comandante si è mostrato un uomo con il senso del dovere, e molto disponibile a parlare con noi. Lo ringraziamo per aver speso il suo tempo con noi.

A cura di Emiliana Zanin

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