Si è conclusa alle 18 circa l’udienza odierna del processo contro Salvatore Aldobrandi, accusato di omicidio volontario aggravato di Sargonia Dankha, scomparsa in Svezia nel 1995. Dopo una lunga riunione la Corte d’Assise ha rigettato la richiesta della difesa per la modifica della misura cautelare, confermando quindi la detenzione in carcere dell’imputato. Inoltre, sono state ammesse alcune nuove documentazioni e sono state sciolte diverse riserve sulle richieste delle parti.
La Corte d’Assise ammette le lettere di Sargonia e i verbali degli interrogatori di Aldobrandi nel 1995
Tra i vari documenti presentati dalla difesa figurano anche alcune lettere d’amore di Sargonia, prodotte come prova per il caso. La Corte ha accettato l’inclusione di questa documentazione, che era già presente nel fascicolo processuale.
Per quanto riguarda invece la richiesta della difesa di ascoltare 7 nuovi testimoni, la Corte si è espressa negativamente ritenendo che le attività probatorie svolte finora rendano superflua l’inclusione di nuovi testi (le cui dichiarazioni sono comunque già agli atti).
In ultimo, in merito alla richiesta del PM di acquisire i verbali di interrogatorio di Aldobrandi risalenti al 1995, la difesa aveva sollevato dubbi sulla correttezza delle procedure seguite all’epoca dalle autorità svedesi, ipotizzando che potrebbero non aver rispettato alcuni diritti. Tuttavia, la Corte ha ritenuto che non vi siano elementi che facciano pensare a una violazione del diritto alla difesa, constatando che l’avvocato di Aldobrandi era sempre presente durante quegli interrogatori e che l’imputato aveva la possibilità di avvalersi del diritto al silenzio.
Con queste motivazioni, la Corte ha quindi disposto l’acquisizione dei verbali di interrogatorio del 1995, che saranno inclusi nel processo.
Prossima udienza e conclusione del processo
La prossima, ed ultima, udienza è stata fissata per il 13 dicembre alle ore 9:30 con i dibattimenti finali e, a seguire, la sentenza.