Il Sindaco di Imperia Carlo Capacci ha convocato una conferenza stampa questa mattina, appena terminato un incontro con i capigruppo, per fare chiarezza sulla notizia relativa all’allestimento di un centro di smistamento profughi a San Lazzaro.
“Ho convocato questa conferenza stampa per fare un pò di chiarezza sull’allarmismo che ho visto nascere e crescere nella giornata di ieri da parte di molti cittadini, soprattutto sui social network. In molti hanno chiesto informazioni a consiglieri comunali e assessori e anche al sottoscritto. Io credevo di essere stato chiaro nel mio comunicato stampa, però evidentemente forse non abbastanza. Voglio fare chiarezza su che cosa ci è stato richiesto e su cosa farà l’amministrazione comunale.
Esiste un protocollo nazionale che prevede la raccolta dei profughi che arrivano dall’Africa. I profughi vengono raccolti, tramite navi militari, in un primo centro di accoglienza, dove viene effettuato uno screening. Abbiamo la fortuna di avere in consiglio comunale il consigliere Casano, che è un medico, e che partecipa a queste operazioni in qualità di volontario e nella riunione avuta prima con i capigruppo, ci ha informato su come avvengono questi controlli e a quanto pare in quella fase sono superficiali e questo non va bene. Non c’è garanzia di un controllo serio anche perché, oggettivamente, ci ha spiegato che non può essere fatto in quelle condizioni. Dopodiché quelle persone vengono smistate in tutte le regioni italiane e vanno a finire in strutture regionali, nel nostro caso ce n’è uno a Genova, dove vengono sottoposte nuovamente a una serie di analisi. Non siamo in grado, ad oggi, di sapere quali tipo di analisi vengano effettuate in quel luogo, ma chiederemo informazioni per capire cosa succede in quella sede“.
“A Imperia cosa succederà? Ci è stato chiesto urgentemente di mettere a disposizione un qualunque sito nella disponibilità del Comune di Imperia. Premetto, gli immigrati a Imperia durante l’anno arrivavano già e tutte queste operazioni di identificazione, foto segnalazione e analisi venivano effettuate in luoghi differenti. Tra l’altro esponendo gli operatori a dei rischi, e anche i cittadini, perché queste persone andavano in Questura per la foto segnalazione, poi venivano trasportate in altro luogo per le analisi e noi avevamo un problema di sicurezza. Non sapevano se queste persone avessero delle malattie infettive. La Prefettura, dunque, ci ha chiesto di individuare un luogo per fare tutte queste operazioni su persone che arriveranno qui in pullman. Noi abbiamo identificato i box che sono all’ingresso del campetto di San Lazzaro“.
“Presentandosi dunque una situazione di emergenza, abbiamo effettuato uno screening di tutti gli immobili di proprietà del Comune e l’unica possibilità ad oggi percorribile è stata quella di questi box che si trovano all’ingresso del campetto di San Lazzaro, in quanto esistevano già, esistono le utenze elettriche e di acqua, fondamentali perché bisogna avere le docce, e quindi abbiamo messo a disposizione, temporaneamente, questa location. Ho letto che qualcuno pensava che San Lazzaro diventasse un campo di accentramento. Non è così. Le persone non andranno nel campetto di calcio. Arriveranno con il pullman, verranno effettuate le operazioni di foto segnalazione, analisi e esami medici, dopodiché, finiti questi esami, che avranno una durata temporale di circa 2 ore, verranno destinate, sempre che non vengano riscontrate malattie o altro, e trasportate in luoghi gestiti da associazioni del terzo settore, cooperative o presi in carico dalla Caritas, su tutto il territorio provinciale, credo comunque non a Imperia. Ho sentito parlare a sproposito della possibilità di contrarre il virus ebola. Bisogna pensare che il virus ebola ha 21 giorni di tempo di incubazione e queste persone partono dall’Africa e fanno un viaggio che dura dai 3 ai 4 mesi. Chi arriva qua non può essere infettato da questo virus e ce lo dice anche l’Asl”.
“E’ stato scelto San Lazzaro per una questione di emergenza. C‘è un altro luogo che abbiamo identificato sul territorio del Comune di Imperia, in un luogo più decentrato, perché mi rendo perfettamente conto che questa location in mezzo alla città, vicino agli impianti sportivi, non sia il massimo della vita, ma ripeto in emergenza si fa quello che si può. La nuova location necessita di lavori di ristrutturazione, per cui ci vorranno alcuni mesi prima che vengano terminati. Non si tratta dell’ex Caserma Crespi. Preferirei non dire quale è. Non è nel centro di Imperia e credo non disturberà nessuno“.
“Abbiamo deciso di convocare una commissione sanità per approfondire il problema, anche perché nella Commissione Sanità interviene il personale dell’Asl che ci potrà spiegare meglio tutte le problematiche relative a eventuali malattie infettive che queste persone potrebbero avere“.
“Il consigliere Casano è il primo che riconosce che il livello di questi esami sulle navi non è così approfondito come dovrebbe essere, anche perché manca la strumentazione. Dopo il primo controllo sulle navi, c’è un secondo controllo al centro di accoglienza che è in Sicilia, il terzo nei centri regionali, il quarto da noi. Io come Sindaco, in quanto incaricato della tutela della salute pubblica, andrò a verificare personalmente che questi esami vengano fatti nel modo giusto“.
“Io intendo assolutamente difendere la salute dei cittadini imperiesi, perché questo è il mio compito. Farò tutte le azioni necessarie affinché sia garantita la salute dei nostri cittadini. Se ci renderemo conto che il livello di analisi effettuate non è sufficiente per capire se queste persone siano malate o meno io interverrò in tal senso e chiederò analisi più approfondite. Se le persone rimarranno lì per più di 2-3 ore interverrò, perché quello non di San Lazzaro non sarà mai un accampamento, ma un centro di smistamento“.
“Le persone che sono arrivate dall’inizio dell’anno in provincia di Imperia sono 240. E’ previsto un flusso in ingresso dall’Africa di mille persone a settimana, quindi sono 4 mila al mese, che verranno suddivise per tutti i capoluoghi di provincia che sono 101, dunque 4 mila diviso 100 fa 40 persone al mese. Io credo che da noi ne arriveranno 20 al mese. Io non credo che non sia giusto che i cittadini non sapessero che questo fenomeno era già in atto. Questo problema era gestito in modo non trasparente, ma non per nasconderlo, ma perché ci si muoveva in una situazione di emergenza”.