Imperia. Il capogruppo di Imperia Riparte, Giuseppe Fossati, dopo aver saputo che il presidente del consiglio comunale Diego Parodi ha inviato una lettera al ministro degli Interni Alfano per documentare la situazione molto tesa in merito alla creazione di un campo smistamento profughi a San Lazzaro, ha risposto ringraziando Parodi e segnalando come non gli importi essere annoverato tra i cattivi se significa difendere la propria città.
“In merito alla scelta del Sindaco di Imperia, da quel che leggo pienamente condivisa da PD, IMPERIA CAMBIA e IMPERIA DI TUTTI, di concordare con la Prefettura di Imperia l’insediamento di un centro di smistamento per immigrati in zona San Lazzaro, mi sono già espresso. Senza mezzi termini, in modo forte e chiaro, senza giri di parole: Non sono d’accordo. Non in quel sito, del tutto inidoneo. Lo Stato utilizzi sue strutture, fuori dai centri abitati.
Rivendico il diritto e anche il dovere di dire quello che penso ed intervenire politicamente sui temi cittadini; sono stato eletto per questo, non per girarmi dall’altra parte di fronte ai problemi. Se il Presidente del Consiglio Comunale, Diego Parodi, non condivide la mia posizione, mi dispiace, dal punto di vista personale.
Che il Presidente Parodi abbia mandato una “informativa” al Ministro Alfano su quanto sostengo, invece, non mi dispiace, anzi, di questo lo ringrazio. Chissà, forse il Ministro Alfano comincerà a capire che i cittadini ed i loro rappresentanti, eletti democraticamente, sono stanchi di subire in silenzio. Detto questo, credo anche che la stragrande maggioranza degli imperiesi la pensi esattamente come il sottoscritto.
Sono, siamo, razzisti, maleducati, incivili, ipocriti e volgari (da leggersi con la r moscia, tanto radical chic), immancabilmente “fascisti”? Non credo proprio, sono e siamo cittadini che amano la propria città e si oppongono a scelte scellerate, fatte da incoscienti.
Detto questo, noto come i maestri della strumentalizzazione stiano cavalcando le giuste rimostranze dei cittadini, stanchi di essere considerati solo “popolo bue” e, loro sì, strumentalizzino il tema: i Buoni e contro i Cattivi.
Non mi turba, né mi sconvolge affatto essere annoverato tra i “Cattivi” (mi capita spesso), soprattutto poi se essere “Cattivo” vuol dire cercare di tutelare i miei concittadini e la mia Città.
L’importante è che l’obiettivo che mi prefiggo venga centrato. A volte capita, a volte no. Auspico, per il bene di Imperia, che questa volta avvenga. In caso contrario, il danno sarebbe enorme. Tutto il resto, cari sedicenti “Buoni”, sono solo “chiacchere e distintivo”.