La battaglia fra Ato idrico, Rivieracqua e Consorzio irriguo e potabile di Cipressa e Costarainera sembra destinata a finire in un‘aula di tribunale.
Claudio Scajola taglia corto: “Gli atti conseguenti sono quelli di rispettare la legge
Dopo i due blitz falliti della Polizia provinciale per consegnare le strutture del Consorzio e Rivieracqua e le reciproche diffide, sono falliti anche i tentativi di conciliazione fra le parti, come ha confermato il Presidente della provincia e Commissario ad acta dell’Ato idrico Claudio Scajola.
Dice Scajola: “Il Consorzio irriguo ha avuto delle posizioni diverse al suo interno. È un piccolo problema e dovremo fare gli atti conseguenti se non ragioneranno. Gli atti conseguenti sono quelli di rispettare la legge”.
Le parole di Scajola, pronunciate a margine della seduta del Consiglio provinciale di mercoledì mattina, lasciano chiaramente intendere che, a meno di un poco probabile dietrofront da parte del Consorzio, l’Ato e Rivieracqua adiranno alle vie legali. E dal Consorzio, invece che un dietrofront, arriva un passo avanti, con un nuovo ricorso già presentato innanzi al Tribunale superiore delle acque di Roma, che si aggiunge a quello che era stato già inviato al Tribunale delle acque di Torino.
I vertici del Consorzio denunciano: “Non c’è mai stata una vera trattative. Ato e Rivieracqua sono andati a senso unico”
Dal canto loro, spiegano i vertici del Consorzio irriguo e potabile di Cipressa e Costarainera: “Noi abbiamo impugnato i provvedimenti. La legge deve essere rispettata da tutti, anche dall’autorità commissariale. Al nostro interno non ci sono posizioni diverse, abbiamo fatto una proposta che non è stata accettata, ma Ato e Rivieracqua sono andati a senso unico, pretendendo di prendere i beni del Consorzio senza alcun indennizzo. Una reale trattativa quindi non c’è mai stata e non per causa nostra, ma per causa loro. La nostra proposta non ha mai ricevuto alcun genere di risposta e abbiamo già fatto ricorso al Tribunale superiore delle acque, questa di volta di Roma, evidenziando l’illegittimità degli atti del Commissario, dei quali si è chiesto l’annullamento“.
Aggiunge il sindaco di Cipressa, che per vent’anni è stato anche Presidente del Consorzio, Filippo Guasco: “La legge non la stabilisce il sindaco Guasco o il Commissario Scajola e tantomeno la sub commissaria Brescianini. A questo punto, saranno i giudici a decidere. Il Consorzio è stato costretto a impugnare gli atti, perché non ha alcun senso aprire un tavolo di trattative, quando si ha già l’idea di restare sulle proprie posizioni e non riconoscere nulla all’altra parte“.