2 Dicembre 2024 11:12

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2 Dicembre 2024 11:12

Imperia: accusato di avere una patente falsa, assolto dopo tre anni. Il calvario di un algerino di 43 anni

Dopo tre anni di battaglie legali e un lungo calvario giudiziario, un cittadino algerino di 43 anni, regolarmente residente in Italia, è stato assolto con formula piena dal Tribunale Civile di Imperia lo scorso 22 novembre dall’accusa di possedere una patente di guida falsa. Il Giudice ha infatti stabilito che la sua patente di guida era autentica e che i fatti contestati “non sussistono”.

Il calvario giudiziario: dalla conversione all’annullamento della patente in 1 anno

La vicenda vicenda risale al  giugno 2020, quando il 43enne chiede la conversione della sua patente di guida algerina in una patente italiana presso la Motorizzazione Civile di Imperia. La procedura si conclude con successo e l’uomo inizia dopo poco a lavorare in una ditta edile.

Un anno dopo, al ritorno in Italia dopo un viaggio in Algeria, l’uomo venne fermato ai controlli aeroportuali e convocato in Questura dove gli fu notificato l’annullamento della patente italiana con l’accusa di aver presentato un documento originario algerino falso. In quella stessa sede gli viene anche comunicato l’avvio di un procedimento penale per i reati di falsità materiale e uso di documento falso​.

La tesi dell’accusa e la decisione del Giudice

L’accusa si fondava su un parere emesso da un esperto in falsi documentali della Polizia Locale di Bordighera e su una consulenza del funzionario della Motorizzazione Civile di Imperia, che aveva espresso dubbi sull’autenticità della patente algerina, avvalendosi di alcuni portali di settore, ma senza contattare il consolato algerino per verifiche ufficiali.

Durante il processo il Giudice aveva incaricato un consulente tecnico d’ufficio per svolgere delle perizie e, alla fine, è stato stabilito con certezza che la patente algerina era originale. Così lo scorso 22 novembre, il Giudice ha concluso che “il fatto non sussiste“, assolvendo pienamente il 43enne, difeso dall’avvocato Mario Taddei. La sentenza mette così fine a un incubo durato 3 anni con ben 5 udienze.

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