“Scajola – la peste italiana” – sabato 30 novembre in Piazza San Giovanni a Imperia la conferenza del gruppo dei Radicali. Interverranno: Gian Piero Buscaglia, Igor Boni, Silvja Manzi e Giustino Languasco. All’appuntamento, in programma alle ore 11.30, sono invitati i consiglieri comunali del Comune di Imperia.
Spiega Gian Piero Buscaglia del gruppo Radicale di Imperia:
Tra i punti di riferimento politico-letterari di Marco Pannella c’è sempre stato Albert Camus: in molti degli interventi dei suoi ultimi anni ricorreva l’immagine che apre il romanzo La peste: il protagonista, dr Rieux, trova sulla soglia di casa un topo morto, episodio che subito non dà preoccupazione ma segnala l’arrivo del morbo a Orano. Se il romanzo di Camus, uomo in rivolta contro tutti i totalitarismi, è stato interpretato individuando nell’epidemia un’allegoria dei fascismi, sottovalutati all’inizio e ancora latenti una volta sconfitti [nelle Società Europee all’indomani della II guerra mondiale, quando il romanzo fu pubblicato], in Pannella il richiamo alla peste è evocato per denunciare l’atteggiamento degli Stati europei verso l’autocrate Putin, così simile a quello tenuto dalle Democrazie in occasione della pace di Monaco nel 1938 nei confronti di Hitler, nonché per descrivere le società infettate da razzismo, antisemitismo, manipolazione dei fatti che nega il diritto alla conoscenza. Democrazie illiberali dove la tripartizione dei poteri svanisce mentre il sistema di pesi e contrappesi, formalmente esistente, non riesce a contenere le spinte demagogiche istituzionali che fanno delle consultazioni elettorali una stanca liturgia dall’esito scontato. In questo quadro i topi morti, le prime avvisaglie del male, erano intraviste da Pannella in 1° luogo nelle patenti violazioni che le stesse istituzioni perpetrano alle leggi che sarebbero incaricati di difendere. Da liberale sapeva che la legge doveva essere garanzia a tutela delle libertà individuali e costituire un argine all’arbitrio del sovrano. Per cui solo chi ne ignorava la genealogia politica potè sorprendersi quando, nel 2002, in occasione di un Satyagraha per la nomina di un giudice costituzionale da parte del Parlamento, affermò che il mancato plenum della Consulta faceva più male alla convivenza civile di un attentato delle Br. Si parlò allora di Caso Italia, sulla cui base anni dopo i radicali diedero vita a un corposo dossier intitolato La peste italiana, che ripercorreva anni di lotte contro le violazioni inferte ai principi della Costituzione stessa, dai ritardi nell’entrata in funzione di importanti istituti previsti dalla Carta [Corte Costituzionale, Regioni, strumento referendum] fino alle più recenti degenerazioni partitocratiche nell’occupazione delle Istituzioni. Il senso di questo incontro sta nel denunciare i tanti topi morti nel Ponente ligure, segnali la cui gravità nessun plebiscito elettorale potrà sminuire: mancato rispetto delle norme sull’ineleggibilità, conflitti d’interesse, devastazione della Sanità pubblica, scarsa trasparenza, violazione del diritto alla conoscenza.
Gian Piero Buscaglia del gruppo Radicale