Il caso della chiusura del mulino dell’Agnesi che porterà al licenziamento di 28 operai a fine febbraio approderà in Regione e probabilmente anche in Senato. Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Scibilia che nel primo pomeriggio si è recato davanti allo stabilimento di via Schiva per incontrare i lavoratori e i rappresentanti sindacali.
“Sono diversi giorni – spiega ad ImperiaPost Scibilia – sono in contatto con le forze sindacali e domani presenterò un ordine del giorno per discutere della tematica.
Sono due gli aspetti che porterò all’attenzione del consiglio regionale. Il primo riguarda il tema dei posti lavoro di questi lavoratori che potrebbero restare a casa. Questa vicenda potrebbe significare l’inizio della fine, ovvero, il primo passo verso la chiusura totale.
Il secondo aspetto – continua Il consigliere regionale – riguarda il rischio di perdere il brand “Agnesi” e perciò del Made in Italy con il rischio di perdere un pezzo della nostra storia. Il veliero risale al 1824, Imperia è conosciuta nel mondo anche per l’Agnesi.
Chiederò all’assessore Enrico Vesco (lavoro) e dell’assessore Renzo Guccinelli (industria e sviluppo economico) di incontrare la proprietà. Inoltre chiederò di istituire un tavolo di crisi al quale parteciperanno i rappresentanti della Regione, la proprietà, i sindacati, il Comune di Imperia e i lavoratori. Mi piacerebbe che partecipasse anche la Provincia, sarebbe utile che davanti alla fabbrica vanga anche il presidente Luigi Sappa.
Non si può pensare di scindere la vicenda dell’operazione immobiliare da quella della fabbrica, le due cose sono collegate. Bisognerà trovare una soluzione che salvi capra e cavoli. Mi sono messo in contatto con il PD Fossano visto che anche là sono previsti alcuni licenziamenti. Questa mattina ne ho parlato con la Senatrice Albano che potrebbe fare un’interrogazione urgente al Ministero dell’Industria. È inutile parlare di Expo 2015 e di alimentazione quando poi succedono queste cose. La fabbrica è presente ad Imperia dal 1824 e ciò significa specializzazione e storia che dobbiamo salvaguardare”.